Giovane carabiniere di Lago salva la vita ad un uomo che aveva tentato il suicidio
Corsa contro il tempo giovedì sera: un uomo in fin di vita si è tagliato le vene dei polsi, un giovane carabiniere ha dimostrato sangue freddo e la giusta conoscenza del manuale di primo soccorso. Sventato suicidio a Lago nella notte di giovedì. Merito di un valido carabiniere che ivi presta servizio e dei rinforzi
Corsa contro il tempo giovedì sera: un uomo in fin di vita si è tagliato le vene dei polsi, un giovane carabiniere ha dimostrato sangue freddo e la giusta conoscenza del manuale di primo soccorso.
Sventato suicidio a Lago nella notte di giovedì. Merito di un valido carabiniere che ivi presta servizio e dei rinforzi arrivati solerti dalla vicina Amantea. C’è mancato poco e l’insano pensiero di un uomo avrebbe trovato compimento.
In giornata a tutti i militari della zona era stato segnalato che una Opel Corsa colore oro aveva a bordo un individuo animato da sentimenti contrastanti, i quali appunto avrebbero potuto dare sfogo a gesti gravissimi per la sua persona.
Erano le 20.30 quando il carabiniere di Lago, staccato dal servizio, stava percorrendo la strada interna sp 257 verso Cosenza, esattamente in località Fuoco Morto. Alla vista dell’autovettura su cui qualche ora prima era stata trasmessa un’informativa, ha avvertito la centrale di Paola evidenziando di aver individuato la Opel. Avvicinandosi e qualificandosi come appartenente all’Arma, ha riscontrato subito un quadro molto critico. L’uomo aveva i polsi tagliati, il sangue nell’abitacolo era ovunque e sul sedile del passeggero c’erano un taglierino, una fune e una lettera d’addio.
Alla vista del tesserino, nonostante le sue capacità motorie fossero già compromesse, l’individuo ha messo in moto tentando una prima fuga. Fallita, perché il carabiniere era riuscito ad estrarre le chiavi in tempo dal quadro. A quel punto l’imprevisto che non ti aspetti: l’uomo si barrica all’interno dell’autovettura, estrae un secondo mazzo e sgomma via.
L’unica cosa da fare era chiedere rinforzi, avvertire il 118 e mettersi sulle sue tracce. Perso di vista a causa del tempo impiegato a raggiungere la propria macchina, sono stati inutili anche le informazioni chieste ai passanti sulla Sp 257. Insieme ai colleghi di Amantea che nel frattempo avevano raggiunto il carabiniere di Lago, l’uomo è stato rintracciato in una stradina secondaria sterrata. Estratto in fin di vita, è stato caricato a bordo della gazzella a causa dell’impossibilità dell’autoambulanza di mettersi in contatto con i soccorritori: la zona, infatti, non è coperta dalle linee telefoniche.
Nella disperata corsa verso il Pronto soccorso di Paola, sono stati usati guanti di lattice a mo’ di lacci emostatici per contrastare la copiosa fuoriuscita di sangue così come insegna il manuale di primo soccorso. I medici lo hanno preso subito in consegna, sottolineando che sarebbe morto senza le cure prestate dai militari. Gli sono stati applicati 35 punti esterni e interni ed è stato trasportato all’ospedale di Cetraro dove è stato raggiunto da parenti e amici. L’uomo, sottoposto a controlli psichiatrici, ha tenuto a ringraziare i carabinieri per l’intervento, riservandosi di tornare a Lago per dimostrare la sua riconoscenza. (Antonio Clausi)