«La Sila non sarà candidata a patrimonio dell’Unesco»
L’intervento di Delly Fabiano, segretaria regionale del partito popolari per l’Italia. Da indiscrezioni apparse su un quotidiano del Nord, si apprende che verrà ritirata la candidatura del Parco nazionale della Sila a sito UNESCO (per il 2020) e che la lotta si concentrerà in un derby tutto veneto tra gli affreschi di Giotto e le
L’intervento di Delly Fabiano, segretaria regionale del partito popolari per l’Italia.
Da indiscrezioni apparse su un quotidiano del Nord, si apprende che verrà ritirata la candidatura del Parco nazionale della Sila a sito UNESCO (per il 2020) e che la lotta si concentrerà in un derby tutto veneto tra gli affreschi di Giotto e le colline del Prosecco.
L’assurdità, se confermata, del ritiro della candidatura calabrese non è solo sconcertante ma paradossale. Non serve evidenziare e commentare l’importanza rivestita da una occasione come questa.
Avvilisce invece riflettere su come i calabresi possano rinunciare a combattere una battaglia per promuovere una grande occasione che possa invertire la rotta. Per sconfiggere questo decadentismo che ci vede protagonisti in favore di una grande opportunità capace di dare crescita, di rappresentare un rilancio in termini di economia, di promozione, di turismo…
Speriamo in una presa di coscienza dell’establishment calabrese che lotti per guardare a questo obiettivo come potenziale icona in grado di dare risposte alle occasioni mancate, ai ritardi accumulatisi ,alla inutile rincorsa verso un modello del Nord che ha mortificato per lungo tempo le nostre peculiarità e i nostri punti di forza.