venerdì,Marzo 29 2024

Terremoto Albania, la testimonianza di un ragazzo di Cosenza (che vive a Tirana)

L’Albania ha da sempre uno stretto rapporto con l’Italia. Annualmente tanti sono gli studenti che migrano negli atenei della capitale Tirana. Il paese balcanico alle prime luci dell’alba di questa mattina è stato duramente colpito da un potente terremoto di magnitudo 6.5, con epicentro nei pressi di Durazzo. Secondo le ultime stime della autorità albanesi

Terremoto Albania, la testimonianza di un ragazzo di Cosenza (che vive a Tirana)

L’Albania ha da sempre uno stretto rapporto con l’Italia. Annualmente tanti sono gli studenti che migrano negli atenei della capitale Tirana. Il paese balcanico alle prime luci dell’alba di questa mattina è stato duramente colpito da un potente terremoto di magnitudo 6.5, con epicentro nei pressi di Durazzo. Secondo le ultime stime della autorità albanesi i morti accertati sono 21, mentre sarebbero più di 600 i feriti

La testimonianza di Emanuele: «Come su una nave durante il mare mosso»

Tra i giovani italiani che hanno vissuto in prima persona, c’è Emanuele Genise, studente 18enne di Cosenza. Diplomatosi al Liceo scientifico “Scorza”, da ottobre è sull’altra sponda dell’Adriatico a studiare medicina. Al telefono racconta di quanto accaduto stamattina. A lui sembrava di essere «a bordo della nave quando ero in crociera per il viaggio dell’ultimo anno al liceo. Vado a dormire a mezza notte. Mi sveglio verso le 4 e ho avuto la stessa sensazione di quando ero in crociera – ripete -. Si muoveva tutto, proprio come la nave sul mare mosso. Solo che ero sul letto e ascoltavo boati con tutto attorno che si muoveva».

«Inizialmente non capivo, poi il mio coinquilino è venuto a prendermi. Noi abitiamo neanche a 2 metri di distanza, ma ci ha impiegato quasi 10 minuti per raggiungere la porta della mia stanza. Siamo scesi immediatamente. Io ero in pigiama e siamo rimasti in un cortile ampio, lontano dai palazzi». Il ministero dell’istruzione, dello sport e della gioventù, con a capo Besa Shahini, ha disposto la chiusura, per la giornata di oggi e di domani, di tutte le scuole e le strutture universitarie, tra cui l’italiana cattolica “Nostra Signora del buon consiglio” dove studia Emanuele. 

I 20 secondi di paura e la seconda scossa

Il palazzo dove viveva Emanuele ha subito dei danni: «C’è il muro del bagno che è quasi caduto, mentre nella stanza del mio coinquilino c’è una crepa preoccupante, ma andrebbe controllata per conoscerne l’entità. Adesso che sto parlando sono a casa di un mio altro amico in un palazzo nuovo e più sicuro. Questa notte dormirò vestito». Emanuele al telefono ha una voce tranquilla. Ci spiega che il vero dramma riguarda i cittadini di Durazzo: «In confronto a noi di Tirana, quelli di Durazzo, centro che dista dalla capitale 30 chilometri, hanno patito l’inferno. Il terremoto è durato circa 20 secondi, mentre nell’epicentro del paese quasi 3 minuti. Il vero problema è lì, anche se poco fa c’è stata una scossa della stessa entità (di magnitudo 5, ndr) ma che è durata un secondo».