«Pietropaolo incompatibile, il suo seggio spetta a me»
La prima seduta del Consiglio regionale deve ancora tenersi, ma dentro Fratelli d’Italia scoppia la grana Pietropaolo. Il primo dei non eletti della lista della Meloni, Amedeo Nicolazzi, ha presentato ricorso tramite il suo avvocato Oreste Morcavallo contro chi lo aveva preceduto – Filippo Maria Pietropaolo, appunto – denunciandone la presunta incompatibilità con la carica
La prima seduta del Consiglio regionale deve ancora tenersi, ma dentro Fratelli d’Italia scoppia la grana Pietropaolo. Il primo dei non eletti della lista della Meloni, Amedeo Nicolazzi, ha presentato ricorso tramite il suo avvocato Oreste Morcavallo contro chi lo aveva preceduto – Filippo Maria Pietropaolo, appunto – denunciandone la presunta incompatibilità con la carica di consigliere regionale. La contestazione di Nicolazzi – 3892 preferenze raccolte per lui nella circoscrizione Catanzaro Centro – si fonda su motivazioni ben precise. Tutte, scrive Morcavallo nella sua lettera alle istituzioni regionali, relative alla Seta srl.
L’azienda di Pietropaolo e i contratti con la Regione Calabria
L’azienda in questione avrebbe, infatti, come amministratore unico il neo eletto Pietropaolo, che proprio per questo rischierebbe il seggio. La Seta, evidenzia Morcavallo, sarebbe «titolare di contratto di subappalto per il Servizio di evoluzione del sistema informativo per la gestione degli appalti pubblici e dei servizi annessi della Regione». A dimostrarlo, sostiene il legale di Nicolazzi, il decreto dirigenziale numero 4415 del 28 aprile 2017. Ma non solo: la stessa Seta risulterebbe pure «titolare di contratto di subappalto nel Servizio di prenotazione telefonica call center integrato area centro regionale per conto delle Aziende ospedaliere della Regione».
Se non bastasse, la Seta fornisce anche «i servizi informatici di supporto per la gestione dei bandi a sportello per Calabria Lavoro e per il Dipartimento Lavoro della Regione». In più, quote societarie della Seta appartengono a Engineering spa. Quest’ultima è «titolare di molteplici contratti per i servizi informatici e per la digitalizzazione della Regione (Sisgap, Sisr, Siar)».
Nicolazzi vuole quel seggio. Per adesso, chiede ai consiglieri di procedere alla dichiarazione di decadenza dalla carica per Pietropaolo. Qualora non avvenisse, porterà la sua battaglia in tribunale, trasmettendo gli atti alla Procura della Repubblica e a quella regionale della Corte dei Conti.