Cosenza-Juve Stabia 3-1: Lupi salvi. Il Principe diventa Re nella notte del Marulla
Per come è maturata, la salvezza conquistata dal Cosenza vale quella strappata a Pescara quasi trent’anni fa in un pomeriggio altrettanto caldo. Il nome da copertina è uno, Roberto Occhiuzzi. Senza dubbio alcuno sarà il tecnico rossoblù anche per la prossima stagione. La sua freschezza e il voler indirizzare il match in fase di possesso
Per come è maturata, la salvezza conquistata dal Cosenza vale quella strappata a Pescara quasi trent’anni fa in un pomeriggio altrettanto caldo. Il nome da copertina è uno, Roberto Occhiuzzi. Senza dubbio alcuno sarà il tecnico rossoblù anche per la prossima stagione. La sua freschezza e il voler indirizzare il match in fase di possesso e non possesso, sono risultati la carta che ha fatto saltare il banco. Toccherà al Perugia e al Pescara giocare lo spareggio, due formazioni partite con ben altre ambizioni. La festa esplosa in ogni quartiere della città, però, non deve far passare in secondo piano le colpe del presidente Guarascio. Un’altra stagione del genere non sarebbe tollerabile perché vorrebbe dire che dagli errori commessi non ha imparato nulla. La nuova Serie B non avrà club in odore di retrocessione come i tre che hanno appena salutato. Avrà convitati di ben altro tenore: basta guardare come si stanno muovendo Monza, Reggina e Vicenza per farsi un’idea. Cambiare registro già da domani permetterà ai Lupi di evitare di giocare un altro Cosenza-Juve Stabia tra dieci mesi. E soprattutto di vivere senza veleni e meno ansie la stagione.
Recuperano tutti per Cosenza-Juve Stabia
Occhiuzzi capisce subito che è una giornata positiva. Capela e Carretta recuperano e li manda in campo dal 1′ senza pensarci su un attimo di più. Non sono al meglio, ma è un rischio che darà i suoi frutti. La formazione è quella delle ultime tre giornate, impossibile cambiarla se c’è l’ok dei diretti interessati. Caserta sceglie il 4-3-3 dove ai lati del bomber Forte giostrano Canotto e Di Mariano.
Uno due micidiale
La Juve Stabia arriva per prima al tiro, Calò dalla distanza ci mette potenza ma non precisione sebbene la sfera non termini lontano dall’incrocio. La risposta è una giocata di prestigio di Carretta: stop volante a mandare a farfalle l’avversario e lob di sinistro che per poco non trova l’angolino basso. La partita si infiamma, Canotto scappa via ad Idda e costringe Saracco a salvare la sua porta con un intervento con i piedi. Il Cosenza passa all’azione successiva su azione di corner: sponda di Bruccini, prolunga Capela e Sciaudone fulmina Provedel. I Lupi hanno fame e raddoppiano al 23’. Carretta si procura un rigore una volta innescato da Casasola e Riviere spiazza il pipelet campano.
Tonucci riapre Cosenza-Juve Stabia
Qualche giro d’orologio più tardi Carretta si accascia al suolo, il Cosenza non butta fuori la palla, la perde e innesca un contropiede della Juve Stabia che Forte conclude centrando la traversa. Sul secondo angolo consecutivo Saracco esce male e Tonucci riapre la contesa. Da quel momento le Vespe prendono fiducia, ma non hanno il tasso tecnico dei padroni di casa. Inevitabilmente si affidano a delle ripartenze e ai calci piazzati. Negli spogliatoi si rientra così sul 2-1.
Garritano-gol, esplode Cosenza
Zero cambi nella ripresa di Cosenza-Juve Stabia. Calò fa venire i brividi ai tifosi calabresi con una punizione che per poco non si insacca in rete, dall’altra parte Riviere va vicino a chiuderla anzitempo. Il secondo legno di giornata lo coglie Di Mariano. Una rasoiata dalla distanza, deviata, si stampa sul palo graziando il vice di Perina. Ancora Juve Stabia poco dopo quando Saracco è baciato dalla fortuna su una carambola ad un metro dalla porta. E’ un segno del destino: al 28’ Riviere chiude il match con un tocco facile-facile. A quel punto radioline e dispositivi mobili collegati sul Bentegodi in attesa di un gol del Chievo. Arriva al 90’, lo segna Garritano che ha i Lupi tatuati nel cuore.