mercoledì,Ottobre 16 2024

Illecito disciplinare contro Lupacchini, chiesta l’astensione di un componente del Csm

Al via il processo contro Otello Lupacchini, incolpato dalla procura generale della Cassazione per aver denigrato la procura di Catanzaro. Ecco le novità.

Illecito disciplinare contro Lupacchini, chiesta l’astensione di un componente del Csm

Nel pomeriggio di ieri, la sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura ha trattato l’illecito disciplinare contestato all’ex procuratore generale di Catanzaro, Otello Lupacchini che, secondo la procura generale presso la Corte di Cassazione, avrebbe denigrato il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, i pm che lavorano nell’ufficio inquirente di Catanzaro, il gip distrettuale del tribunale di Catanzaro, che firmò l’ordinanza cautelare di “Rinascita Scott” e i membri del Consiglio Superiore della Magistratura che decisero il trasferimento del magistrato Eugenio Facciolla dalla procura di Castrovillari al tribunale di Potenza, con le funzioni di giudice civile. 

L’udienza in diretta su Radio Radicale

L’udienza, trasmessa in diretta da Radio Radicale, previo consenso del magistrato Otello Lupacchini, è durata otto minuti. Il consigliere del Csm, nonché componente della sezione disciplinare e parlamentare del Movimento Cinque Stelle, Fulvio Gigliotti ha subito dato la parola all’avvocato Ivano Iai, difensore di Otello Lupacchini. ll legale sardo ha fatto una considerazione preliminare, riguardante la composizione del collegio giudicante e nello specifico ha chiesto al professor Filippo Donati, componente della sezione disciplinare del Csm, di astenersi dal processo, in quanto risulta essere iscritto nella lista testi della difesa di Lupacchini, depositata lo scorso 4 gennaio. 

Donati presenta richiesta di astensione

«Rappresento che, avendo di fronte persone che hanno a cuore i principi del nostro giusto processo, che sanno rispondere alle loro coscienze nella libertà di convincimento processuale, vi è una contrapposizione di natura documentale in atto, in base alle incolpazioni formulate dalla procura generale, e mi riferisco alla posizione del professor Donati che in realtà è persona offesa» ha spiegato l’avvocato Iai.

Di tutt’altro avviso il procuratore generale Marco Dall’Olio che ha ritenuto di non condividere la richiesta dell’avvocato Iai. «Il problema non si pone, il professore Donati non è neppure persona offesa in questa procedimento che non tratta del reato di diffamazione, in quanto la lesione riguarda altri beni giuridici. Alla procura generale, comunque, va bene qualsiasi composizione». 

Dopo oltre mezzora, il consigliere Gigliotti ha informato le parti processuali che il professor Donati ha presentato richiesta di astensione dal processo che ora dovrà essere valutata dal capo dell’ufficio. Udienza rinviata ad altra data in attesa della decisione sulla composizione del collegio giudicante. 

La lista testi di Otello Lupacchini

Nella lunga lista testi presentata dall’avvocato Ivano Iai, ci sono politici, giornalisti e magistrati. Tra tutti, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Secondo la difesa dell’ex pm che indagò sulla Banda della Magliana, il Guardasigilli deve chiarire le segnalazioni fatte da Lupacchini sui rapporti con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, le richieste di quest’ultimo con riferimento al coordinamento investigativo tra Uffici direttivi, l’interrogazione del Sen. Iannone relativa a presunti contrasti tra Procure, nonché per conoscere, al fine di poterne richiedere la citazione nella presente procedura, l’identità dei magistrati che avrebbero subito offesa dall’intervista resa da Lupacchini a TGCom24 il 21 dicembre 2019.

Infine, tra gli altri, dovrebbero comparire davanti alla sezione disciplinare del Csm, i giornalisti Paolo Liguori, Marco Travaglio, il Generale dell’Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri, il senatore Nicola Morra, il deputato Pietro Pittalis, l’ex componente del Csm, Piercamillo Davigo, il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso e il magistrato Eugenio Facciolla.

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