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I Lupi provano a non staccare la spina e a dare segnali di vitalità. Si aggrappano così agli unici elementi che può condurli per mano alla salvezza. In un organico mediocre, spiccano la qualità di Falcone e Tremolada. Quando è in giornata, il fantasista vince da solo le partite e così è stato in Cosenza-Pescara. I padroni di casa hanno affrontato un avversario praticamente in Serie C, dalla consistenza inesistente, ed hanno fatto il loro dovere. Dagli altri campi della Serie B, però non arrivano buone notizie. L’Ascoli ha battuto l’Empoli che non ha sfruttato il ko casalingo della Salernitana. Martedì avrà così il match-point con Corsi e compagni. Ha vinto anche la Reggiana che resta in gioco, mentre ora trema il Pordenone, ad appena sei lunghezze dai Lupi.
Gioca Antoulas dal 1′
Per comprendere quanto Pisa-Cosenza abbia influito sulle scelte di Occhiuzzi, basta dare un’occhiata alla difesa. Il tecnico cambia tutti e tre gli uomini della retroguardia. Ai lati di Idda, infitti, ci sono Legittimo e la sorpresa Antzoulas. Per il resto è la formazione annunciata, con Tremolada alle spalle del tandem Carretta-Gliozzi. Grassadonia, invece, opta per il 3-5-2 perché Galano e Capone sono acciaccati. Allora dentro Giannetti di fianco ad Odgaard e uno stopper in più: Sorensen. Cabina di regia affidati al destro di Valdifiori.
Tremolada-Carretta, uno due micidiale
Cosenza-Pescara si mette in discesa per i rossoblù. Appena 6’ dopo il fischio d’inizio Tremolada pennella una punizione chirurgica sotto il sette. Fiorillo vola, ma non c’arriva. Il vantaggio spiana la strada ai contropiedi dei Lupi e Carretta fa 2-0 una manciata di giri d’orologio più tardi. Nell’occasione Scognamiglio permette all’ala salentina di fare ciò che vuole dandogli perfino il tempo di scivolare, rialzarsi e calciare a giro.
Cosenza-Pescara dura 30’
La partita viene chiusa alla mezzora. Esattamente quando Tremolada firma la sua personalissima doppietta con il secondo eurogol di giornata. Fantastico il sinistro a giro che trova ancora una volta impreparato Fiorillo. Il 3-0 è una botta per gli ospiti che provano a battere un colpo con Odgaard, ma trovano Falcone sulle loro strada. Stesso discorso sul destro di Maistro prima del break. Nella ripresa normale amministrazione, ritmi bassi e dispositivi mobili collegati sul Del Duca in panchina. Perfino il rigore parato dal prossimo portiere della Sampdoria a Machin (17’) passa quasi in sordina così come l’errore di Ba diventa veniale.