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Si è tenuta questa mattina l’Assemblea della Lega di Serie B dove si è discusso anche dell’istanza presentata dal Cosenza Calcio. Guarascio chiedeva elasticità sulla questione legata alla mutualità. In base alla Legge Melandri ha già incassato poco più di 800mila euro, ma i rossoblù non hanno raggiunto la soglia minima di utilizzo dei giovani. Per sfruttare tale contributo, infatti, bisogna tra le altre cose mandare in campo degli Under 23 per 900 minuti complessivi in 38 partite. I Lupi si sarebbero fermati a 840.
Respinta l’istanza del Cosenza
I club di Serie B hanno respinto l’istanza del Cosenza. Hanno evidenziato il regolamento e ribadito come sia un unicum mai verificatosi finora. Via degli Stadi, pertanto, dovrà restituire la somma già incassata nel corso della stagione. La stessa sarà presumibilmente ridistribuita tra le altre 19 società per quota parte. Si parla di 45mila euro a sodalizio. Una prima bocciatura c’era già stata nel Consiglio direttivo quando a Guarascio fu recapitato il primo niet. Stamattina la doccia fredda, che comunque era nell’aria.
Cosa prevede la Legge Melandri
Al di là degli introiti legati ai diritti televisivi e prodotti dalla Lega di Serie B, ogni società gode della famosa Legge Melandri. Si tratta di una vera e propria mutualità garantita dalla Serie A che deve essere re-investita in maniera “intelligente”. L’ottimizzazione di queste risorse riguarda ad esempio i criteri infrastrutturali, il settore giovanile e i compensi per i calciatori Under 23. Sfruttarli significa raggiungere, inoltre, una soglia minima definita “parti uguali”. Il Cosenza, che ha prodotto l’istanza discussa oggi, non è riuscito farlo: è la prima volta che succede.