Salvatore Ponte si è svegliato dal coma. Fu trascinato da un’auto per metri
Il principale indagato è un uomo di 42 anni di Praia a Mare, arrestato qualche giorno dopo essersi presentato spontaneamente in caserma, raccontando agli inquirenti che si sarebbe trattato invece di un incidente.
Salvatore Ponte ha aperto gli occhi e ora potrà lentamente tornare alla vita. L’uomo, 41 anni, di Belvedere Marittimo, si trovava in stato di coma dal 31 ottobre scorso, dopo essere stato trascinato da un’auto per diversi metri, e inizialmente le sue condizioni sembravano disperate, tanto da far temere il peggio. A un paio di settimane da Natale, invece, il miracolo. Salvatore interagisce, muove le gambe e i medici lo hanno già trasferito all’ospedale di Crotone, dove potrà sottoporsi alla riabilitazione, prima di un nuovo delicato intervento durante il quale i sanitari proveranno a ricostruire una parte di cranio.
La vicenda di Salvatore Ponte
Secondo gli inquirenti, il ferimento dell’uomo si sarebbe verificato al culmine di una lite avvenuta in un parcheggio di un noto ristorante di Cirella, frazione di Diamante. Il principale indagato è un uomo di 42 anni di Praia a Mare, arrestato qualche giorno dopo essersi presentato spontaneamente in caserma, raccontando agli inquirenti che si sarebbe trattato invece di un incidente. A fare chiarezza sull’accaduto saranno le indagini del capitano Andrea D’Angelo, alla guida della compagnia dei carabinieri di Scalea, che lavorerà fianco a fianco la procura della Repubblica di Paola.
Le condizioni del fratello
L’altra persona rimasta ferita quel 31 ottobre è Giuseppe Ponte. Anche lui sarebbe stato brutalmente aggredito nel parcheggio del ristorante, nel tentativo di aiutare il fratello, ma da altre persone che non avrebbero alcun collegamento con l’uomo di Praia alla guida dell’auto che ha investito Salvatore. Giuseppe ha riportato gravi danni all’occhio sinistro, ma non aveva mai perso conoscenza ed era stato dimesso dall’ospedale pochi giorni dopo il drammatico episodio. Sui social, durante le ultime settimane, ha ricordato spesso il fratello e quello che è accaduto quel giorno, iniziato con un piacevole pranzo in famiglia e finito tra urla e disperazione. Il primo dicembre, a corredo di una foto di Batman che tiene un bambino per mano, aveva scritto: «Se fossi un vero supereroe prenderei adesso il tuo posto e ti farei tornare subito a casa. Però sono tuo fratello e farò tutto il possibile perché ciò avvenga». E così sarà. Ora Giuseppe ne ha la certezza.