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A Palazzo dei Bruzi il nome più ricorrente è di Mimmo Frammartino. La decisione di abbandonare il mondo socialista e di transitare nel “Gruppo Misto” ha generato una serie di reazioni, specialmente in seno a “Franz Caruso Sindaco” di cui faceva parte. Se da un lato, quello pratico, la faccenda riguarda il posto occupato in quattro Commissioni (è presidente di quella Cultura e membro di Garanzia e Controllo, Bilancio e Pubblica Istruzione, ndr), dall’altro non si può negare che la questione sia diventata politica. Specialmente alla luce della tessera del Partito Democratico che ha deciso di sottoscrivere a margine del suo breve periodo di riflessione. Lunedì, infatti, dovrebbe ufficialmente procedere all’adesione.
La questione legata a Frammartino e alle Commissioni
I criteri utilizzati per la composizione delle Commissioni, che devono restare in forza alla maggioranza per il 60%, sono stati sostanzialmente due. Il primo fu relativo alle competenze dei consiglieri, il secondo fu prettamente numerico. Per farla breve, alla lista a supporto del primo cittadino furono destinati 27 posti e 5 presidenze in virtù dei 9 eletti (Fuorivia passò al PSI ad inizio mandato, ndr), al PD 24 posti e 4 presidenze considerati gli 8 consiglieri e al PSI 9 posti. Alla minoranza toccò come consuetudine la presidenza della commissione di Garanzia e Controllo.
A margine della comunicazione fatta da Mazzuca nell’ultimo Consiglio comunale circa il passaggio di Frammartino nel “Gruppo Misto”, è stato sollevato il caso delle percentuali di rappresentatività nelle commissioni stesse. Questo perché del suddetto gruppo fanno già parte Francesco Caruso e il capogruppo Michelangelo Spataro. Frammartino ha però esplicitato da subito che non aveva la minima intenzione di transitare tra i banchi dell’opposizione, generando così una diversità di vedute a riguardo. Talvolta anche accesa.
La decadenza verrà decisa in Consiglio comunale
Al comma 5 del punto 10 del regolamento comunale si legge che «al fine di assicurare le percentuali di rappresentatività, i presidenti dei gruppi hanno facoltà di sostituire – mediante apposita designazione da ratificare in Consiglio Comunale – il consigliere che abbia aderito a gruppo diverso da quello originario, consigliere che, per effetto di ciò, decade da componente della commissione, contestualmente alla formalizzazione del suo passaggio a gruppo diverso da quello originario». Sindaco e altri presidenti di commissione hanno chiesto un parere ulteriore anche alla segreteria generale, con la dottoressa Virginia Milano che ha confermato di dover attendere la prossima riunione dell’Assise per definire la posizione contestata.
Nel frattempo Ivan Commodaro, capogruppo di “Franz Caruso Sindaco” ha manifestato formalmente la richiesta di sostituzione che dovrebbe essere ratificata al primo Consiglio utile. Se i criteri di composizione delle Commissioni resteranno immutati rispetto a novembre, si aprirà un altro fronte: quello della proporzionalità. A FCS, sempre in base a tale distribuzione, toccherebbero solo gli attuali 24 membri e le 4 presidenze in essere nonostante l’istanza di avvicendamento. A guadagnare rappresentanze, se il passaggio di Frammartino nel Pd si concretizzasse anche nel gruppo consiliare, sarebbero invece i democrat. Ma questa è un’altra storia, ancora da tutta da scrivere e con accordi politici, per forza necessari, all’orizzonte.