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La recente sentenza della Cedu (Corte europea per i diritti dell’uomo) apre nuovi scenari per coloro i quali vantano crediti con le amministrazioni pubbliche in dissesto, come nel caso di specie con il Cosenza. Una signora anziana di Cosenza, come riporta il Quotidiano del Sud, ha vinto un ricorso davanti ai giudici di Strasburgo, a seguito delle istanze avanzate dall’avvocato Giulio Bruno, il quale aveva chiesto che a pagare i danni della sua assistita fosse lo Stato, in quanto l’amministrazione locale è inguaiata a livello finanziario. Succede che nel 2017 la signora di Cosenza rimane vittima di una caduta su un marciapiede messo male in viale della Repubblica, riportando traumi e ferite.
Partito l’iter giudiziale, nel 2019 arriva la comunicazione ufficiale di dissesto per il Comune di Cosenza e la signora è costretta ad insinuarsi nel passivo dell’ente comunale, insieme alla lunga lista di creditori. L’avvocato Giulio Bruno così decide di andare direttamente alla Cedu, la quale ha invitato lo Stato italiano “a procedere alla definizione della controversia entro il mese di settembre”, pagando la somma richiesta dalla donna, più i danni morali che, in questo caso, sono quantificati in quattromila euro.
Per i giudici di Strasburgo, dunque, lo Stato non può bloccare la sentenza di un suo Tribunale, che aveva dato ragione alla signora, né soprattutto può violare gli interessi e i diritti dei propri cittadini.

