giovedì,Marzo 28 2024

Medici cubani, il Pd: «Non sono la soluzione. Il Ministero si pronunci sull’accordo»

Il Partito democratico ha convocato una conferenza stampa a Cosenza per affrontare la vicenda. Il responsabile della Sanità Guccione: «In altre regioni bandi e avvisi pubblici hanno permesso di superare l’emergenza garantendo risorse economiche e contratti attrattivi per il personale»

Medici cubani, il Pd: «Non sono la soluzione. Il Ministero si pronunci sull’accordo»

Più che una soluzione, una scorciatoia che rischia di allontanare ancora una volta la sanità calabrese da una risposta concreta ai problemi che si trascina ormai da troppo. È così che il Pd vede la decisione del presidente della Regione Roberto Occhiuto di reclutare i 500 medici cubani per gli ospedali del territorio. Un pensiero che viene esplicitato nel corso della conferenza stampa che i democrat hanno convocato oggi pomeriggio a Cosenza.

«Siamo preoccupati – ha detto Carlo Guccione, responsabile Sanità per il Mezzogiorno –, non ci sembra che il tentativo di assumere medici cubani nella sanità calabrese sia la soluzione a un problema reale che persiste da tempo. Non è altro che una scorciatoia che rischia di fare solo rumore e di non produrre soluzioni concrete. Sono oggettive le difficoltà da superare per rendere operativo l’accordo tra la Regione Calabria e la Cooperativa cubana per come già specificato in maniera chiara dal documento dei presidenti degli Ordini dei medici e degli odontoiatri della Calabria».

Un accordo al di fuori della legge, sottolineano dal canto loro Giuseppe Ciacco, Enza Bruno Bossio, Vittorio Pecoraro.

Guccione

«Nel Dca numero 87 del 17 agosto 2022 per l’approvazione dell’Accordo Quadro con la Cooperativa CSMC S.A. di proprietà dello Stato cubano per la fornitura di servizi medici e sanitari – afferma Guccione – si evidenzia come uno dei motivi della stipula dell’accordo risiede nel fatto che, in base ai dati del primo semestre del 2022, la Calabria è soggetta a una intensificazione degli sbarchi di migranti che vanno ad aumentare la pressione sulle strutture sanitarie regionali. Inoltre, come specificato nel Dca, le difficoltà organizzative del sistema sanitario regionale sono state oggetto di una apposita sentenza della Corte costituzionale (168/2021) che ha ribadito l’inefficacia della passata gestione commissariale della sanità “durante la quale si sarebbe verificato un progressivo peggioramento dei Livelli essenziali di assistenza”. A questo si aggiunge il fatto che le Aziende ospedaliere e le Asp, dopo diversi tentativi di reclutamento, sia a tempo determinato che indeterminato, non sono riuscite a reclutare il personale medico necessario alla copertura del fabbisogno. Queste sono alcune delle ragioni che hanno portato il commissario della sanità, Roberto Occhiuto, a emanare il Dca».

«Ma come si è arrivati a tutto questo? La Calabria – sottolinea Carlo Guccione – continua ad essere terra di paradossi. Siamo stati l’unica regione che durante la pandemia ha registrato una diminuzione del costo del personale pur essendo state previste risorse aggiuntive straordinarie destinate alle assunzioni. Le 18 Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere hanno approvato i piani triennali del fabbisogno del personale (2019-2021) ma, come è stato sottolineato nel verbale del Tavolo Adduce del 12 dicembre 2021, le assunzioni non risulterebbero effettuate o risulterebbero in grave ritardo attuativo. In Calabria, in base all’articolo 1-comma 4 ter del decreto legge 150/2020, è previsto un piano straordinario di assunzioni in deroga anche ai tetti di spesa di personale sanitario, medico e del comparto. Tutto questo potrà avvenire solo dopo l’approvazione del nuovo Piano operativo 2022-2024 che registra forti ritardi nell’adozione».

«Le assunzioni – spiega il responsabile Pd Sanità per il Mezzogiorno – non sono avvenute solo per mancanza di personale? O per incapacità del sistema sanitario di bandire i concorsi e di utilizzare le opportunità derivanti dai due decreti Calabria? È mai possibile che non si è in grado di fornire i dati relativi a quanti bandi sono stati emanati dalle Asp e Aziende ospedaliere, quante assunzioni a tempo indeterminato e determinato sono state fatte e quanti bandi sono andati deserti? Si faccia chiarezza fornendo dati certi sulle assunzioni, non si può parlare genericamente di mancata partecipazione di medici ai concorsi. Non si può chiedere a un giovane medico di prestare servizio per tre o sei mesi, e non dare la possibilità di assumere attraverso avvisi pubblici con condizioni economiche dignitose e contratti di una durata minima di 36 mesi, almeno alle stesse condizioni dei medici cubani».

«Molti specializzandi e medici calabresi – aggiunge – sono costretti, tra l’altro, ad andare fuori regione: l’Azienda USL di Ferrara, ad esempio, ha predisposto un avviso pubblico per le attività di Medicina dell’Urgenza-emergenza che prevede la stipula di contratti per gli specializzati con compensi di 90 euro orari, 540 euro per ogni turno di sei ore e di 1080 euro per ogni turno di 12 ore; per i non specializzati prevede compensi di 70 euro orari, 420 euro per ogni turno di 6 ore e 840 per ogni turno di 12 ore. Ecco perché per gli operatori sanitari non è attrattivo venire in Calabria».

«Il governatore – prosegue Guccione – ci informi su come sono stati distribuiti gli specializzandi del terzo, quarto e quinto anno assunti grazie ad accordi specifici stipulati con le università di Catanzaro, Messina e Tor Vergata e quanti di questi sono stati assegnati ai Reparti di emergenza-urgenza, tuttora drammaticamente carenti di personale medico. Il Dca che prevede la convenzione con i medici cubani ha ricevuto il parere vincolante dei Ministeri della Salute, dell’Economia e delle Finanze che affiancano le Regioni in Piano di Rientro?».

E ancora: «Occhiuto ha affermato che questo accordo è stato fatto in collaborazione proprio con il Ministero della Salute a cui chiediamo che faccia chiarezza sulla vicenda e, in particolare, sui tempi necessari per le varie autorizzazioni finalizzate alla reale operatività dell’accordo. Invece di trovare soluzioni “tortuose”, si facciano bandi e avvisi per sopperire all’emergenza, così come è accaduto tra l’altro nelle regioni Piemonte, Veneto e nell’Usl di Ferrara che hanno permesso di reperire personale medico e sanitario, almeno alle stesse condizioni economiche che vengono garantire al personale medico cubano (4700 euro tra stipendio e spese) e un contratto di 3 anni».

Bruno Bossio

«La convenzione è al limite della legge e non è efficace ai fini degli obiettivi che sbandiera – dichiara Enza Bruno Bossio –. Parlare di convenzione con i medici cubani è una suggestione: è un accordo con un’agenzia interinale. Chi è? Che rapporto ha con l’Italia? Che serietà può garantire? So che il ministero del Lavoro non ha dato piene garanzie su questa agenzia. In più Speranza ha chiesto informazioni a riguardo, quindi vorrei capire meglio questa cosa della collaborazione».

«Io ero d’accordo con Occhiuto commissario – ha aggiunto la deputata del Pd –, perché la Sanità non ha colore politico. Però questa è un’operazione di ferragosto, che non può essere spacciata come qualcosa che salva la vita. Questa operazione nelle migliori delle ipotesi non porterà alcun beneficio».

Pecoraro

Il segretario provinciale del Pd ha sollevato il tema delle «equipollenze di studio». I titoli, dice Vittorio Pecoraro, «non sono paragonabili a quelli italiani o europei. La risposta che la Regione dà a un problema ormai strutturale è ancora transitoria. Non si sta costruendo nulla, ma soltanto mettendo una pezza. Serve uno scatto d’orgoglio del Pd in regione e può partire da Cosenza». 

Ciacco

Il consigliere comunale parla di «legge Biagi saccheggiata». «Si è passati da una trattativa privatistica, con una società non accreditata in Italia e la verifica dei requisiti ricorda Salvini al Papeete», afferma Giuseppe Ciacco. «Siamo alle comiche, il decreto del 24 marzo ha dichiarato cessato lo stato di emergenza – dichiara –. Lo scudo del governatore non è attivo da cinque mesi. L’assunzione per chiamata diretta è fuori da ogni limite di legge. Oscura una voce di spesa obbligatoria, alla Regione Calabria ogni mese ciascun medico costerà 12mila euro, in tre anni oltre 200milioni di euro, una voragine enorme».

Ciacco ha poi parlato dei concorsi: «Ad agosto tutte le procedure sono andate deserte, il governatore ha responsabilità diretta. La durata media delle procedure da noi è di 20 mesi, al nord 5 mesi. Tutto è addebitabile esclusivamente all’efficienza del sistema regionale. Occhiuto giustifica lo sbarco dei medici cubani sbandierando la questione dei concorsi quando lui è in prima persona responsabile. Stesso dicasi per la vicenda degli specializzandi: nessun medico può essere assunto perché l’università non rilascia il nulla osta. È una squallida manovra elettoralistica e serve una corale mobilitazione».