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Assassini in corteo, il film del duplice omicidio di Cassano

Il 4 aprile 2022 diverse telecamere di sorveglianza hanno immortalato il passaggio delle auto con a bordo i cadaveri di Maurizio Scorza e della sua compagna

Assassini in corteo, il film del duplice omicidio di Cassano

Un minicorteo funebre percorre le strade interpoderali della campagna cassanese e, malgrado il fondo dissestato, le auto che lo compongono procedono a velocità elevata in direzione Castrovillari. Un fuoristrada fa da apripista, mentre nella Mercedes ci sono due corpi inanimati: un uomo nel bagagliaio e la sua compagna rannicchiata sul sedile posteriore. Alla guida dei due veicoli, siedono i loro assassini.

È il film che documenta le fasi successive all’uccisione di Maurizio Scorza e Hanene Hedhli detta Elena avvenuto poco prima nella masseria di Francesco Adduci, l’allevatore 56enne arrestato nei giorni scorsi perché ritenuto coinvolto complice o autore materiale di quel duplice omicidio. Dopo aver freddato la coppia, i sicari hanno in animo di inquinare la scena del crimine secondo un cliché tristemente noto: trasferire i corpi altrove e bruciare tutto per eliminare ogni possibile fonte di prova. Quel corteo lugubre ha proprio questa finalità, ma gli assassini ignorano che il loro passaggio è immortalato dalle telecamere di videosorveglianza, pubbliche e private, che incontrano lungo il tragitto. I carabinieri hanno recuperato quei video che, assemblati fra loro, hanno consentito di ricostruire le fasi immediatamente successive al crimine, ma anche quelle precedenti.

Il fuoristrada con a bordo i sicari immortalato da una telecamera di videosorveglianza

Un frame delle 17.40, infatti, immortala Scorza che al volante della sua Mercedes si dirige nella proprietà di Adduci in compagnia di Elena. A convocarlo telefonicamente, sette minuti prima, è stato proprio il trattorista-allevatore con il pretesto di consegnargli un agnello per il pranzo pasquale. Secondo gli investigatori è il prologo alla trappola mortale che attende i due coniugi. Scorza è intercettato dai carabinieri che ascoltano in tempo reale quella telefonata. Non riusciranno a salvargli la vita, ma solo a ricavare un punto di partenza prezioso per le indagini: l’individuazione della vera scena del crimine.

La Mercedes con a bordo Maurizio Scorza e la compagna diretta verso la masseria di Adduci

Nel bagaglio di conoscenze investigative c’è anche l’ora esatta del delitto: le 18.16. E’ in quel preciso istante, infatti, che Elena interrompe la telefonata in corso con sua cognata. Quest’ultima la sente urlare, con in sottofondo un tonfo come di una sedia in caduta. E’ probabile che la sfortunata donna, rimasta all’interno della Mercedes, abbia assistito all’uccisione improvvisa del compagno, oppure che proprio in quel momento, a Maurizio già morto, abbia visto il killer avanzare verso di lei. Dettagli sinistri, purtroppo questa vicenda ne è piena.

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