Aborto a Cosenza, incontro tra Fem.In. e i vertici dell’Azienda ospedaliera: «C’è l’impegno a soddisfare le nostre richieste»
Il commissario Filippelli si è detto disponibile a recepire le istanze avanzate dal collettivo: tra queste l'impiego di due ginecologi che garantiscano il servizio
Il collettivo Fem.In. a colloquio con i vertici dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, dopo l’ultimo sit in organizzato davanti all’Annunziata per reclamare, ancora una volta, il diritto delle donne all’aborto. «A seguito della protesta organizzata lo scorso mercoledì all’Annunziata – si legge in una nota –, al termine della quale abbiamo ottenuto un appuntamento con il commissario dell’Azienda ospedaliera, oggi finalmente siamo state ricevute dal dottor Filippelli (commissario Ao), dottor Morelli (primario di Ginecologia-Ostetricia), la dottoressa Bartucci (assistente sociale dell’Ao) e la dottoressa Elly Sirianni (addetta stampa Ao)».
«Dopo un acceso dibattito – proseguono le attiviste – in cui abbiamo espresso tutte le criticità relative al servizio di Ivg, abbiamo fatto le seguenti richieste: impiego di due ginecologhe/ginecologi che garantiscano il servizio e lo potenzino, perché averne soltanto una significa avere un servizio a singhiozzo, ciò deve avvenire prima del 15 dicembre; open data sul numero di Ivg all’Annunziata, in modo tale da poter fare una programmazione adeguata funzionale ad un’azione concreta sul piano territoriale; basta obiezione di personale medico e infermieristico per quanto riguarda visite pre e post Ivg, per le quali l’obiezione non è prevista per legge; dialogo e pressione della struttura commissariale dell’Ao su Asp di Cosenza e sul presidente della Regione Roberto Occhiuto, per far sì che vengano applicate le linee guida del Ministero e si introduca l’aborto farmacologico nei consultori (più accessibile per le donne e più economico per il Ssn) e negli ospedali territoriali di competenza dell’Asp; assunzione di almeno un’altra assistente sociale, che possa supportare l’unica che al momento è impiegata all’Annunziata».
«Il commissario – fa sapere il collettivo – si è reso disponibile e si è impegnato a soddisfare tutte le richieste, eccetto quella sull’assunzione dell’assistente sociale, sulla quale è restato vago. Pretendiamo che il servizio di Ivg funzioni come qualsiasi altro servizio sanitario dovrebbe funzionare. In una Calabria dove ancora c’è tantissimo da fare e tutto è gestito in maniera emergenziale, non arretriamo di un solo passo. Sappiamo che oltre all’aborto ci sono centinaia di servizi carenti, per questo abbiamo bisogno delle risorse di tutte e di tutti».
«Sono battaglie lunghe, che impiegano tantissimo tempo e impegno e se davvero vogliamo cambiare qualcosa in questo territorio, è necessaria la presa di coscienza di una popolazione sempre più rassegnata – concludono le Fem.In. –. Monitoreremo costantemente la situazione e invitiamo chiunque riscontri problematiche a contattarci per qualsiasi supporto. Continuiamo a camminare, insieme per i nostri diritti».