Ss 106, i 3 miliardi spalmati in 15 anni e non basteranno a completare l’opera. Alecci: «Uno schiaffo ai calabresi»
L'esponente del Pd annuncia un'interrogazione in Consiglio regionale: «È ora che si dica la verità sullo stato dell'arte e se vi sono o no reali intenzioni di intervento»
«L’ennesimo annuncio del presidente della Regione Occhiuto e del ministro Salvini sulla Statale 106 sono uno schiaffo nei confronti di tutti i calabresi». È quanto afferma il consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci. «Sono indignato e preoccupato – dichiara – da quello che emerge dalla documentazione relativa alla manovra finanziaria 2023. Dopo tanti proclami, da parte di molti esponenti politici, se venisse confermato il testo che andrà in commissione in Parlamento, quello che emerge è un finanziamento di 3 miliardi spalmati in 15 anni, con poche decine di milioni di euro all’anno».
«Tutto ciò – dice Alecci – chiaramente non indica una concreta volontà politica di intervenire sull’opera, come magari si è fatto per il ponte Morandi realizzato in soli due anni, vuol dire fare solo annunci, fumo, promesse elettorali, vuol dire prendere in giro una comunità, un’intera regione».
«Tra l’altro, scorrendo i documenti relativi alla progettazione dell’opera – prosegue il consigliere –, si evidenzia come i 3 miliardi, che, ripeto, verranno stanziati in 15 anni, sono solo una parte del finanziamento necessario. Infatti, per il completamento di tutta l’opera sono necessari circa 8 miliardi».
«È arrivato il momento di fare definitivamente chiarezza su questa opera, su quello che si vuole fare per mettere in sicurezza la “strada della morte” – conclude Alecci –. Per alcuni lotti, oltre ai fondi, manca addirittura la progettazione. Andando di questo passo, ci vorranno 40 anni per vedere, forse, conclusa questa opera. Lunedì presenterò in Consiglio regionale un’interrogazione nel merito della Ss 106 ionica. È ora che ai calabresi si dica la verità sullo stato dell’arte e se vi sono o no reali intenzioni di intervento. Non abbiamo bisogno di carità, ma di verità».