Cosenza e Castrovillari, una parte degli atti su Aieta lasciano il tribunale di Paola
Ma le indagini sull'ex consigliere regionale e su Emilio Morelli finiscono invece a Reggio Calabria. A Paola solo la gestione delle Terme Luigiane
Il gip di Paola Rosamaria Mesiti indica il luogo preciso in cui sarebbero stati commessi i reati contenuti nell’inchiesta della procura di Paola sull’ex consigliere regionale del Pd Giuseppe Aieta. Se i fatti delle Terme Luigiane rimangono saldamente in mano alla procura di Paola, che proprio nei giorni scorsi aveva chiuso le indagini, il giudice cautelare di primo grado, in relazione ai fatti contestati al sindaco di Acri Pino Capalbo, al sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo, al presunto “falso autista” di Aieta, Emilio Morelli, e all’imprenditore di Corigliano Rossano Giuseppe Chiaradia, ritiene che la competenza territoriale sia diversa da quella del tribunale in cui presta servizio.
Il caso di Pino Capalbo
«Con riferimento a Pino Capalbo, l’unica ipotesi di reato per cui si procede nei confronti dello stesso è costituito dal delitto» che sarebbe stato commesso ad Acri, «sicché, non sussistendo con riferimento allo stesso, i presupposti per l’operatività di uno spostamento della competenza territoriale, la stesse deve ritenersi radicata in campo al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cosenza».
Da Roggiano Gravina a Reggio Calabria
In ordine al reato contestato all’ex consigliere regionale del Pd Giuseppe Aieta e ad Emilio Morelli, relativamente alle ipotesi di corruzione, truffa aggravata e falso, «non essendo individuato il luogo di consumazione del reato di cui al capo E», quello della presunta corruzione, «la competenza territoriale deve ritenersi radicata in capo al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Calabria, tenuto conto del luogo di commissione del reato di cui al capo E2», il presunto falso, «in cui si individua il secondo, in ordine di gravità, tra i titoli di reato contestati al predetto e tra loro connessi».
Aieta e Pirillo finiscono a Castrovillari
La presunta promessa elettorale di Aieta al sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo, ovvero quella di assumere il figlio in cambio dei voti alle elezioni regionali del 2020, sarebbe stato commesso nel cuore della Sila cosentina. Longobucco, tuttavia, ricade nel circondario di Castrovillari. Gli atti dunque finiranno nella città del Pollino.
A Castrovillari anche Chiaradia
Stesso discorso per il caso che riguarda Giuseppe Aieta e l’imprenditore Giuseppe Chiaradia. Dal verbale d’interrogatorio, reso il 19 febbraio 2020, risulta che il co-indagato dell’ex consigliere regionale è residente a Corigliano Rossano. Ed è per questo motivo, in mancanza della data e del luogo, che la competenza territoriale è radicata presso l’ufficio gip del tribunale di Castrovillari.