«Quando muore qualcuno in modo così drammatico come è successo domenica scorsa a Cutro, non possiamo e non dobbiamo voltarci dall’altra parte – così in una nota il sindaco di Castiglione Cosentino, Salvatore Magarò –. La nostra comunità ricorda ancora la grande solidarietà espressa da tutti gli italiani nel terremoto del 1905. Per questo ho pensato di chiamare il sindaco di Cutro Antonio Ceraso offrendo la disponibilità del nostro comune a tumulare nel nostro Camposanto “Colle dei Cappuccini” alcuni tra i profughi che hanno trovato la morte nel mare di Steccato di Cutro. Credo che questo gesto fatto a nome di tutti i Castiglionesi sia un modo per dire che “nessun uomo è un clandestino” e che la nostra Terra sia di chi la ama e la vuole vivere.
Se il sindaco di Cutro accoglierà la nostra disponibilità questi profughi – ha concluso Magarò – saranno considerati Castiglionesi d’adozione».