La docente Mastropietro sull’utilizzo dell’alcol per accendere il fuoco: «Basta una scintilla per attivare il processo di combustione» | VIDEO
Si tratta di una cattiva abitudine, una pratica impropria ancora diffusa però, evidentemente, nelle case di molti calabresi. Ecco i consigli della professoressa di chimica inorganica dell'Università della Calabria
Tre feriti in una settimana, con gravi ustioni su buona parte del corpo, a Maierato nel vibonese e poi anche nel cosentino, a Montalto Uffugo e San Marco Argentano. Vittime soprattutto dell’imprudenza, del tentativo di accendere il fuoco del caminetto impiegando l’alcol etilico. Una cattiva abitudine, una pratica impropria ancora diffusa però, evidentemente, nelle case di molti calabresi. Con l’altissimo rischio di essere investiti da un ritorno di fiamma che può avere i medesimi effetti di una molotov.
Abbiamo chiesto ad una esperta, la docente di chimica inorganica dell’Università della Calabria, Teresa Mastropietro, quali sono i pericoli dell’utilizzo distorto di questo solvente di uso quotidiano per la disinfezione ed anche abbastanza economico, escludendo il periodo del Covid durante il quale il prezzo era schizzato alle stelle.
«Dobbiamo ricordare – ci ha spiegato – che l’alcol denaturato è un solvente altamente volatile, per cui ha un’alta propensione a creare vapori. Inoltre ha un basso punto di fiamma. Significa che si tratta di una sostanza che si incendia ad una temperatura non elevata. Per cui i suoi vapori, in miscela con l’ossigeno ed in presenza di un innesco, quindi una fonte di calore o una semplice scintilla, possono attivare il processo di combustione».
In sostanza, versare l’alcol direttamente nel caminetto, genera una nuvola di vapori invisibili che seguono la scia del getto alla stregua di un percorso che il fuoco segue anche in senso contrario, quindi nella direzione della persona che ha in mano il flacone del solvente. «L’aria intorno alla legna si satura dei vapori dell’alcol e genera una fiammata – spiega Teresa Mastropietro -Tenersi a distanza non è sufficiente a ripararsi poiché la fiamma sfrutta la scia del getto per proseguire la combustione fino al contenitore che si comporta come una bomba, esplodendo».
«Ci sono certamente dei modi più semplici e sicuri per accendere un camino o, più in generale un fuoco che sia magari un falò o un barbecue – conclude la docente – Basta affidarsi ai prodotti certificati in vendita nei negozi qualificati come le pastiglie comburenti o altri articoli pure di tipo green come la lana di legno imbevuta di cere o paraffina. Hanno tutti un alto profilo di sicurezza, con la raccomandazione di seguire sempre le indicazioni riportate sull’imballaggio».