venerdì,Giugno 2 2023

Cosenza, Turboli: «Mai avuto rapporti illeciti con Luigi e Marco Abbruzzese»

Il pentito parla degli esponenti della famiglia "Banana" e su Porcaro aggiunge: «I suoi rapporti con Massimo D'Elia si sono deteriorati, non si parlano più»

Cosenza, Turboli: «Mai avuto rapporti illeciti con Luigi e Marco Abbruzzese»

Nella presunta confederazione mafiosa cosentina il gruppo capeggiato dalla famiglia AbbruzzeseBanana” recita, secondo la Dda di Catanzaro, un ruolo molto importante. Se da un lato il clan degli italiani si identifica in quello “Lanzino-Patitucci“, con una presunta cellula ‘ndranghetista operante a Roggiano Gravina, rappresentata dal sodalizio dei Presta, dall’altro i cosiddetti “zingari” sembrerebbero essere divisi in più consorterie criminali. Tutti uniti, però, nella riscossione dei proventi illeciti, da versare nella bacinella “comune”, come impongono le “leggi” della ‘ndrangheta.

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In riferimento agli Abbruzzese, il pentito Danilo Turboli, ex uomo di fiducia del presunto boss Roberto Porcaro, riferisce ai magistrati antimafia delle conoscenze con Luigi e Marco Abbruzzese, gli uomini più importanti dei “Banana“. Il collaboratore di giustizia ne parla così: «Conosco da qualche tempo Luigi Abbruzzese detto “Picachiu“, so che è un soggetto di elevata caratura criminale, ma non ho mai avuto rapporti affaristici illeciti con lui. In alcune occasioni si incontrava con Roberto Porcaro. Ho assistito ad alcuni di tali incontri a distanza ma non vi ho mai preso parte».

Sul fratello afferma invece che «alla foto n. 38 riconosco Marco Abbruzzese, detto “lo struzzo“, lo conosco da diverso tempo, abbiamo anche condiviso un periodo di detenzione nel carcere di Cosenza nel 2016. Non ho mai avuto rapporti affaristici illeciti con l’Abbruzzese e, come ho già detto in precedenza, quando ci incontravamo parlavamo del più e del meno. So che anche Marco Abbruzzese si incontrava con Roberto Porcaro, ma quando ciò avveniva io mi allontanavo».

La conoscenza con Massimo D’Elia

Turboli alla foto n. 4 dell’album fotografico che gli è stato sottoposto dalla Dda di Catanzaro e dagli investigatori presenti all’interrogatorio, dice di riconoscere «Massimo D’Elia, soggetto vicino a Roberto Porcaro, si occupava dello spaccio di sostanze stupefacenti e spesso si incontrava con Roberto Porcaro che in alcuni casi mandava me e chiamarlo. So che abitava a via degli Stadi. I rapporti con Porcaro poi si sono deteriorati, al punto che non si salutavano più, e di riflesso non ci salutavamo nemmeno io e D’Elia. Tuttavia non conosco la ragione per la quale ad un certo punto lui e Porcaro entrarono in conflitto».

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