giovedì,Dicembre 12 2024

Rende, il pentito: «Marco D’Alessandro ha un’elevata caratura criminale»

Ivan Barone parla del presunto esponente del clan Di Puppo: «Ho notato che veniva ai nostri incontri una volta con la moto ed altre altre volte con macchine sempre diverse»

Rende, il pentito: «Marco D’Alessandro ha un’elevata caratura criminale»

Marco D’Alessandro, presunto esponente del gruppo diretto da Michele Di Puppo, avrebbe un’elevata caratura criminale nella ‘ndrangheta cosentina. Lo riferisce il collaboratore di giustizia Ivan Barone, interrogato dai magistrati della Dda di Catanzaro. L’ex membro del presunto clan degli Abbruzzese “Banana“, oltre a rivelare reati e spiegare gli equilibri della criminalità organizzata locale, è riuscito a trarre anche un breve profilo di alcuni dei soggetti menzionati dai pm antimafia coordinati dal procuratore Nicola Gratteri.

Il ruolo di Marco D’Alessandro

La figura di Marco D’Alessandro è una novità assoluta nel panorama mafioso cosentino. Nelle ultime operazioni antimafia, esclusa quella del 1 settembre 2022, il suo nome non è mai comparso tra le varie carte dell’inchiesta. Dall’ordinanza cautelare emerge un ruolo di assoluto rilievo nel gruppo Di Puppo che, a sua volta, ha legami molto forti e solidi con Francesco Patitucci, presunto capo della confederazione mafiosa, ma già condannato in vari processi per associazione mafiosa avendo avuto incarichi di vertice nella cosca “Lanzino” di Cosenza.

Per la Dda di Catanzaro, Marco D’Alessandro riveste il ruolo di «organizzatore e promotore dell’associazione» e sarebbe inserito «nell’articolazione territoriale e funzionale operante nella zona di Rende sotto la direzione di Michele Di Puppo dal quale ha ricevuto la “quarta dote” di ndrangheta ovvero la cosiddetta Santa».

Marco D’Alessandro inoltre «si interfaccia direttamente anche con altri elementi di vertice dell’associazione, quali Adolfo Foggetti, Francesco Patitucci e Rosanna Garofalo; è, dunque, uomo di riferimento per l’associazione riguardo all’esecuzione delle principali attività criminali nella città di Rende ed in alcuni Comuni viciniori, in riferimento a plurime attività delittuose, dalle rapine, alle estorsioni, all’usura, al traffico di sostanza stupefacenti; si occupa anche della contabilità del gruppo, quindi del riversamento dei proventi illeciti nella “bacinella” comune dell’associazione nonché degli stipendi agli affiliati liberi e del mantenimento di quelli detenuti».

I verbali di Barone su Marco D’Alessandro

«In riferimento ai miei rapporti con Marco D’Alessandro, voglio rappresentare che lo stesso ha un’elevata caratura criminale, in quanto so che gli è stata conferita la quarta dose di ‘ndrangheta. Tale circostanza mi è stata riferita sia da lui che da Gianluca Maestri». Barone dice di conoscere Marco D’Alessandro come «esponente del clan “Di Puppo” con cui noi avevamo, come ho già detto, buoni rapporti però personalmente ho avuto a che fare con D’Alessandro solo due o tre giorni prima del mio arresto», quello eseguito il 1 settembre del 2022.

Il pentito Ivan Barone aggiunge che «Marco D’Alessandro aveva ottimi rapporti con Marco Abbruzzese e Gianluca Maestri. Ho visto più volte infatti Marco D’Alessandro venire all’ultimo lotto di via Popilia per incontrare Marco Abbruzzeze. Voglio riferire anche che Marco D’Alessandro, era solito non usare mai la stessa autovettura in quanto, nei due tre giorni che ho avuto modo di frequentarlo più assiduamente, ho notato che veniva ai nostri incontri una volta con la moto ed altre altre volte con macchine sempre diverse».