Cosenza, tensioni al Welfare per la sospensione del Reddito. Buffone: «Inaudito»
L'assessore alle Politiche sociali: «Il Governo ha scaricato i cittadini. Sono a loro disposizione, ma i Comuni non possono sostituirsi alle manovre statali»
Giovedì scorso diverse decine di percettori del Reddito di Cittadinanza si sono recati presso gli uffici del Welfare di via degli Stadi a Cosenza. Hanno espresso il loro disappunto, anche in modo vibrante, per l’sms ricevuto con cui sono stati informati della sospensione del sussidio. Scene di ordinaria disperazione si sono verificate dinanzi agli occhi dell’assessore del Movimento 5 Stelle Veronica Buffone che, per quanto possibile, ha cercato di interloquire con loro. Ha spiegato il perché di questa comunicazione governativa che, nei fatti, priva migliaia di cosentini di un supporto indispensabile.
«Ritengo inaudito che i cittadini siano stati avvisati con un messaggino sulla propria utenza – ha detto l’assessore al Welfare -. Il Reddito di Cittadinanza, se qualcuno lo avesse dimenticato, è una manovra nata per impulso del M5S per dare dignità a persone che vivono sulla propria pelle il dramma dell’indigenza. Molti dei beneficiari, a partire da giovedì scorso, si stanno rivolgendo di persona presso i nostri uffici chiedendo, impauriti e confusi, come affrontare d’ora in avanti situazioni importanti quali il pagamento dei fitti, il proseguo degli studi e il sostentamento nella via quotidiana. Il Governo ha quindi scaricato gli italiani, abbandonandoli al loro destino».
«Inoltre non sono per nulla chiari gli ambiti di azione degli Enti locali come i Comuni che, di certo, non potranno sostituirsi a manovre statali necessarie quale era il Reddito. L’unica cosa che posso in questo momento dire ai miei concittadini, ma in generale a tutti coloro che affrontano questo drammatico momento, è che sono a loro disposizione per ogni chiarimento. E’ scontato ribadire, infine, la mia totale vicinanza e comprensione».