Processo “Malarintha”, revocati i domiciliari a Pino Munno
Il tribunale di Cosenza ha accolto l'istanza della difesa, applicando all'imputato però la misura cautelare dell'obbligo di dimora nel comune di Rende
Dopo aver passato un anno tra le quattro mura di casa, l’ex assessore comunale di Rende Pino Munno ha ottenuto un provvedimento favorevole da parte del tribunale collegiale di Cosenza. Parliamo del processo “Malarintha“, l’inchiesta della procura di Cosenza sulla presunta “mala gestione” del comune di Rende da parte dell’allora amministrazione comunale guidata dal sindaco Marcello Manna.
Il presidente del collegio giudicante Francesco Luigi Branda (giudici a latere Urania Granata e Iole Vigna) ha revocato gli arresti domiciliari all’imputato Pino Munno, su istanza presentata dall’avvocato Gianluca Garritano, nonostante il parere non favorevole della procura di Cosenza, rappresentata nel procedimento penale dal pubblico ministero Giuseppe Visconti. A Pino Munno lo stesso tribunale di Cosenza ha applicato la misura dell’obbligo di dimora nel comune di Rende.
Pino Munno, nel processo “Malarintha“, è accusato di aver fatto riparare la stampante della caserma dei carabinieri forestale di San Pietro in Guarano con i fondi della Rende Servizi e di aver favorito se stesso per la realizzazione di un canile/cimitero sempre nel comune della Presila cosentina.
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