Corigliano Rossano, Stasi in trionfo: «Io non sono di centrosinistra, sono di sinistra»
Il sindaco riconfermato a suon di voti. Il plebiscito lo lancia in automatico come antagonista di Occhiuto per la Regione, ma lui frena: «Penso solo al mio Comune»
Un plebiscito. Una dimostrazione di forza non indifferente per Flavio Stasi che, quasi con il 65% dei voti, viene riconfermato sindaco di Corigliano Rossano dopo le elezioni comunali 2024. Ha battuto nettamente Pasqualina Straface che aveva accettato la candidatura per amore della maglia azzurra e su indicazione del Governatore Occhiuto. Resterà comunque alla Cittadella da consigliera regionale.
Per Flavio Stasi ci sarà un consiglio comunale forte di una maggioranza solidissima. Le percentuali registrate faranno scattare il premio di maggioranza. Potrà contare pertanto su 18 consiglieri comunali su 25: un’enormità che dà solidità e prospettiva alla sua linea di azione. Impossibile non associare il suo nome a quello della Regione Calabria in ottica elezioni future.
Ieri, nel corso della nostra diretta su LaC, tuttavia, Flavio Stasi è stato chiaro. Niente da fare, almeno per ora: «Io ho deciso otto anni fa di provare a fare il sindaco. Mi sono rimesso alla prova, se i miei cittadini mi dicono che devo continuare a governare la città continuerò a farlo. Concorro soltanto per fare il sindaco della mia città, che è giovane e ha bisogno di continuità». Corigliano Rossano è stata considerata un laboratorio di sperimentazione per il campo largo. L’esperimento piace anche alla Calabria che guarda a quel modello. Inevitabile che di questo argomento si torni a parlare a stretto giro.
«Io credo che tra sindaco e governatore ci debbano essere rapporti proficui – ha spiegato Stasi –. Per me è sempre stato così ma deve essere chiaro che le scelte della città le fa il sindaco: non si decide altrove e questo è un principio che con il risultato elettorale è definitivamente affermato. Le volontà del territorio vanno rispettate».
Poi il primo cittadino di Corigliano Rossano chiarisce le cose. si chiedono da dove arrivi politicamente Stasi. «Io sono di sinistra – risponde – neanche di centrosinistra. Il punto è che oggi gli schieramenti sono confusi le strutture partitiche non riescono a tenere dentro delle istanze dei cittadini». Poi la stilettata alla politica “classica”: «Le strutture tradizionali della sinistra non mi avrebbero mai candidato a sindaco. Oggi mi sostengono ed è l’affermazione di un principio». E poi c’è una quota di consenso che arriva anche da altre aree: «Tanti che non si rivedono nel centrosinistra ci hanno dato la preferenza perché abbiamo governato bene».