Cosenza, dal palazzo Edera sorgeranno 24 alloggi a destinazione residenziale pubblica | VIDEO
Il Consiglio comunale ha deliberato sull'accordo con Aterp, grazie a cui l'ecomostro all'ingresso dell'A2 sarà completato così da ricavarne 24 abitazioni
Il Consiglio comunale di Cosenza ha approvato la delibera con cui si sancisce il partenariato con Aterp Calabria circa la gestione del fabbricato della società Edera Srl di proprietà di Palazzo dei Bruzi. La struttura, un ecomostro che dà il benvenuto a chi svincola a Cosenza Sud dopo aver percorso l’A2, attendeva di conoscere il proprio destino dai primi anni del nuovo secolo a margine di un contenzioso che ne cristallizzò i lavori e spostò la discussione in tribunale a furia di carte bollate. La notizia era stata anticipata dal nostro network due mesi fa.
Grazie all’accordo stipulato, verrà favorita la realizzazione di alloggi a destinazione residenziale pubblica, coerenti con le finalità di interesse collettivo dell’intervento originario. Saranno ricavati dai lavori sullo scheletro strutturale 24 alloggi da destinare alle famiglie meno abbienti, purtroppo sempre più numerose in città. Il piano di fattibilità è stato al vaglio del comitato di sicurezza che ne ha analizzando i contenuti di concerto con l’assessore all’Urbanistica Pina Incarnato e al Welfare Veronica Buffone.
Incarnato: «Giorno importante per Cosenza»
«Oggi è un giorno importante per Cosenza, perché riqualificheremo e completeremo un palazzo-scheletro – ha detto Pina Incarnato, la cui video intervista integrale è in apertura di articolo -. Si tratta di una risposta importante all’emergenza abitativa. Consentiremo alle persone che sono nelle nostre lista di attesa di avere risposta per una casa. I tempi? Abbiamo già uno studio fattibilità e il completamento sarà finanziato dalla Regione Calabria».
La Regione, infatti, promuovere azioni tese a ridurre il disagio abitativo su tutto il territorio regionale rafforzando l’edilizia residenziale pubblica al fine di rispondere alle necessità abitative delle fasce di popolazione più svantaggiate ed emarginate dal mercato immobiliare. Tutto ciò favorendo gli interventi finalizzati a valorizzare patrimonio esistente con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza energetica, la resilienza e la sicurezza sismica, nonché migliorare la condizione sociale nei tessuti urbani e residenziali pubblici in genere. Il caso del palazzo Edera a Cosenza è stata quindi un’occasione da cogliere.
La storia del palazzo Edera Srl a Cosenza
Nel 1999 l’allora sindaco di Cosenza Giacomo Mancini bloccò i lavori sul palazzo della società Edera Srl, che faceva capo agli imprenditori Pietro Citrigno e Fausto Aquino. Contestualmente avviò la procedura per l’abbattimento di due piani ritenuti abusivi sul fabbricato di San Vito Alto.
I tecnici comunali riscontrarono che, anziché realizzare in conformità alla concessione edilizia rilasciatale un edificio di 4 piani con 16 alloggi, ne realizzò uno di 6 piani con 24 alloggi. Partì una disputa legale tra il Comune di Cosenza e i legali rappresentanti a cui fu messo un punto il 19 gennaio 2018.
Il Consiglio di Stato accolse le ragioni sostenute dal Comune ed accertò in via definitiva la decadenza della società Edera Srl dal diritto di superficie del terreno comunale sul quale vigeva un assoluto divieto di modifica della destinazione d’uso. La sentenza del Consiglio di Stato concluse così un lunghissimo procedimento giudiziario risalente come detto alla fine degli anni novanta.
A seguito di una prima ordinanza di demolizione, fece seguito il provvedimento di immissione nel possesso di quanto abusivamente realizzato e, una volta disposta la trascrizione nei registri immobiliari, Palazzo dei Bruzi avviò, portandola ad esecuzione, la demolizione dei piani realizzati abusivamente. Nel 2001 il Tar della Calabria annullò, per vizi formali, i provvedimenti comunali e nel 2009 Edera Srl cedette l’immobile in locazione all’ASP di Cosenza, per fini diversi da quelli della destinazione d’uso. Nel 2010 il Comune, attraverso un primo provvedimento dirigenziale, dichiarò la decadenza dalla concessione edilizia e, con un secondo provvedimento, di poco successivo al primo, dichiarò l’estinzione del diritto di superficie per decadenza della relativa concessione.
Il contenzioso giudiziario
Il pronunciamento del Consiglio di Stato nel 2018 accolse le ragioni di Palazzo dei Bruzi e respinse il ricorso di primo grado proposto da Edera Srl davanti allo stesso Tribunale Amministrativo regionale che nel 2010 aveva accolto un reclamo avverso i provvedimenti dirigenziali del Comune. Di conseguenza il Comune di Cosenza acquisì, oltre alla proprietà del terreno, su cui si è pronunciato il Tribunale civile di Cosenza con sentenza n. 1188 del 2015, anche la proprietà del fabbricato a suo tempo realizzato con contributi pubblici a fondo perduto. Già all’epoca, in un comunicato, si paventava la possibilità di utilizzare la struttura per scopi di edilizia sociale.
C’è da evidenziare che la società Edera srl, in particolare, chiese l’applicazione di una convenzione stipulata con il Comune di Cosenza per la costruzione del Palazzo. «Nei casi di decadenza […] il Comune di Cosenza tratterrà, a titolo penale, il corrispettivo già pagato per la concessione del diritto di superficie. Avrà diritto a un indennizzo limitatamente alle altre costruzioni eseguite in conformità alla convenzione, calcolate sulla base di una valutazione compiuta, tenendo conto dello stato di conservazione e manutenzione delle stesse, fra tre tecnici rispettivamente nominati: il primo dal Comune di Cosenza, il secondo dal concessionario decaduto ed il terzo di comune accordo tra i due tecnici delle parti o, in mancanza di accordo, dal Presidente del Tribunale di Cosenza». Al momento, la procedura di ammissione alla massa passiva, per il riconoscimento del solo indennizzo dovuto per l’avvenuta acquisizione dell’immobile, risulta in itinere