Cosenza, il nuovo Prefetto Rosa Maria Padovano: «Pronti ad opporci alla criminalità» | VIDEO
Donna del sud, 34 anni di attività al servizio delle istituzioni, per lungo tempo nei ruoli della prefettura di Bari, con incarichi anche a Lodi, Ancona e Taranto, è alla sua prima esperienza in Calabria
Repentino passaggio di consegne ai vertici del Palazzo di Governo di Cosenza tra il Prefetto uscente Vittoria Ciaramella, destinata alla sede di Latina, e Rosa Maria Padovano. Giunta da Rimini, da poche ore si è insediata in Piazza 11 Settembre ed ha già avuto occasione di confrontarsi con il sindaco del capoluogo Franz Caruso, con l’arcivescovo Giovanni Checchinato e con i vertici delle forze dell’ordine. Oggi l’incontro con la stampa.
Prima volta in Calabria, non teme le difficoltà che possono derivare dalla gestione di un così vasto e variegato territorio articolato in 150 municipalità: «Lo dico con un pizzico di presunzione, un prefetto deve essere pronto a tutto quindi, affronteremo con il supporto di tutte le forze sane della società le eventuali difficoltà che dovessero emergere in questo contesto». Donna del sud, 34 anni di attività al servizio delle istituzioni, per lungo tempo nei ruoli della prefettura di Bari, con incarichi anche a Lodi, Ancona e Taranto, è alla sua prima esperienza in Calabria.
«Già al mio arrivo sono rimasta positivamente impressionata – ha detto il nuovo prefetto Rosa Maria Padovano -. Per cui mi impegno fin d’ora a conoscere la provincia pure da turista, oltre che da prefetto. Sono felicissima di essere stata destinata qui. Vengo con entusiasmo e passione ed ho già avuto sentore nei primi incontri e nell’analisi dei primissimi dossier che mi sono stati sottoposti, della presenza di uno spirito collaborativo e di una forte sinergia istituzionale».
L’ascolto una delle prerogative del prefetto Rosa Maria Padovano, nella convinzione che gli organi di stampa «abbiano una valenza essenziale. Perché attraverso la corretta informazione, si evita che problemi inesistenti vengano ingigantiti, mentre al tempo stesso viene data una giusta lettura alle questioni serie che riguardano i cittadini, senza tuttavia generare allarmismi». Troppo prematuro affrontare la questione delle infiltrazioni mafiose che hanno determinato lo scioglimento del comune di Rende: «Sarei superficiale ed approssimativa se commentassi la condizione di questa municipalità. Posso soltanto affermare che ogni territorio ha la sua fetta di criminalità e di criticità a cui ci opporremo con il contributo della parte sana della comunità che è composta dalla grande maggioranza dei cittadini».