Corruzione, narcotraffico e omicidi: ecco perché il Csm deve scegliere in fretta il successore di Gratteri
Grande fermento nel Distretto giudiziario di Catanzaro per conoscere le imminenti decisioni della quinta commissione di Palazzo Bachelet. In gioco il futuro degli uffici direttivi di Catanzaro, Crotone, Paola e Cosenza
La decisione della quinta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura di indicare la magistrata Rosa Volpe, attuale procuratore aggiunto di Napoli, quale nuovo procuratore generale di Salerno, ha riaperto i giochi per la Procura di Catanzaro. La togata infatti, tenendo presente requisiti, indicatori e competenze – già emersi nel confronto a tre con Giuseppe Amato e Nicola Gratteri – era senza dubbio la favorita per guidare l’ufficio direttivo calabrese. Ma i cinque voti assegnati nella riunione consiliare, diretta dal consigliere laico Ernesto Carbone, avvocato cosentino con un passato nel Pd e in Italia viva, hanno fatto saltare il banco, dando speranza agli altri candidati in corsa per succedere al procuratore Gratteri, da ottobre 2023 capo dell’ufficio inquirente più grande d’Italia.
In lizza rimangono Salvatore Curcio (procuratore di Lamezia Terme), Gerardo Dominijanni (procuratore generale di Reggio Calabria), Vincenzo Capomolla (procuratore vicario di Catanzaro), Giuseppe Lombardo (procuratore aggiunto di Reggio Calabria) e Domenico Fiordalisi (consigliere presso la Corte di Cassazione). Tra questi, nutrono speranze di successo sia Curcio che Capomolla.
Le indagini future della Dda di Catanzaro
Guidare per i prossimi otto anni la procura di Catanzaro significa in parte proseguire le indagini avviate in epoca Gratteri e in parte rilanciare l’azione investigativa, facendo emergere ancora una volta il malaffare che serpeggia a vari livelli nel Distretto giudiziario di riferimento. È ben nota la presenza della ‘ndrangheta, in particolare nelle province di Vibo Valentia, Crotone e Cosenza. Territori dove la Dda di Catanzaro ha usato il pugno duro, arrestando più di mille persone dal 2019 ad oggi. Ma non è finita qui. C’è sempre da tenere gli occhi aperti sul fronte politico-mafioso con dinamiche criminali che si ripresentano puntualmente nel momento del voto. Poi il narcotraffico, ormai divenuto il core business dei clan cosentini, e altri tipi di affari di respiro internazionale.
Infine, il capitolo sugli omicidi. Le famiglie delle vittime chiedono giustizia ma le indagini a volte non sono così semplici. Spesso non si arriva subito alla verità, a causa anche del fenomeno omertoso che continua a rimanere vivo nelle zone ad alta densità mafiosa. Basti pensare alla scia di sangue nella Sibaritide, cominciata con l’assassinio di Leonardo Portoraro. Insomma, il successore di Gratteri avrà tanto materiale su cui lavorare.
Le altre nomine
Il Csm nei prossimi mesi sarà chiamato a valutare pure le candidature per le procure di Crotone, Paola e Cosenza. Tanti i candidati anche in questo caso affinché vengano coperti i ruoli vacanti di Giuseppe Capoccia, Pierpaolo Bruni e Mario Spagnuolo. In ultimo, la presidenza del tribunale di Cosenza. Se ne riparlerà a settembre.