domenica,Ottobre 13 2024

Scalea, la tartaruga Lulù torna in mare dopo oltre un mese di cure

La comunità di Scalea ha festeggiato il ritorno in mare della tartaruga

Scalea, la tartaruga Lulù torna in mare dopo oltre un mese di cure

Per la città di Scalea quella di ieri è stata una giornata di festa. In un piccolo tratto di spiaggia si è tenuta la cerimonia per il ritorno a “casa” di Lulù, una tartaruga marina che a inizio luglio era stata ritrovata sanguinante e sofferente fuori dall’acqua nell’area adiacente alla struttura ricettiva Santa Caterina Village. Fortunatamente, era stata presa in carico da un turista, di nome Luigi, e dal personale dell’hotel e poi consegnata ai volontari dell’associazione Mare Calabria, che h sede a Montepaone, in provincia di Catanzaro.

Il ritorno a “casa”

A giudicare dalle ferite riportate, il rettile potrebbe essere “incappato” nelle eliche di un’imbarcazione. Se non fosse stato curato, probabilmente sarebbe morto in poco tempo. Invece, dopo il salvataggio, i volontari hanno ricostruito la parte danneggiata del guscio con una speciale resina e hanno fermato il sanguinamento polmonare, poi hanno rimesso la tartaruga in acqua per accertarsi che potesse muoversi liberamente. Infine, hanno deciso di liberarla in mare con una piccola cerimonia, a cui ha preso parte anche la Guardia Costiera. Poco dopo mezzogiorno, ieri una folla di turisti e curiosi ha accompagnato il rientro di Lulù nelle acque marine con applausi e foto ricordo. Lulù è stata rilasciata nello stesso punto in cui era stata ritrovata più di un mese fa. In pochi secondo, l’animale è scomparso tra le onde.

Lulù finalmente libero

A seguire le operazioni, c’era la biologa marina Stefania Giglio. «Lulù è un maschio adulto di tartaruga marina, ritrovato qui a Scalea in gravissime condizioni – ha dichiarato -. Oggi dopo tante cure, finalmente è riuscito a tornare nel suo habitat naturale. L’hanno salvato un turista e il personale dell’hotel Santa Caterina, poi hanno atteso che i volontari del centro di recupero referente per il territorio, che siamo noi di Montepaone, arrivassero sul punto di spiaggiamento. Dopodiché – continua – è stato sottoposto a terapia intensiva perché aveva delle gravissime lesioni a un polmone. In più c’era una fuoriuscita di sangue, sia per lesioni al polmone che per la rottura completa del carapace. Aveva anche delle lesioni alle ultime vertebre, che gli hanno lasciato una pinna offesa. Però l’animale adesso sta bene. Le lesioni sono state chiuse e il carapace è a posto. Adesso può vivere tranquillamente, ha fatto più volte con noi la riabilitazione in mare prima di essere liberato. Mangia e si alimenta da solo, ora è libero».

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