La Questura di Bolzano aveva confezionato per lui un Daspo triennale, vietandogli di mettere piede in tutti gli stadi d’Italia fino al 2027. E invece potrà tornare a frequentare spalti e gradinate, il tifoso cosentino G.C, almeno fino al 15 gennaio del 2025. Quel giorno, infatti, il suo caso si discuterà davanti al Tar altoatesino, lo stesso che nelle scorse ore ha accolto il ricorso dell’avvocato Enrico Morcavallo, sospendendo gli effetti del provvedimento che lo riguarda.

I fatti risalgono al 21 marzo scorso, in occasione della partita tra il Sudtirol e il Cosenza disputata allo stadio “Druso” e valida per la ventiduesima giornata del campionato di serie B. Durante l’incontro, i poliziotti sostengono di aver visto G.C. mollare due schiaffi a un altro ultrà rossoblù, innescando così un principio di tafferuglio all’interno del settore riservato agli ospiti, poi sedato grazie all’intervento di altre persone presenti in tribuna.

Tanto è bastato all’epoca per far ritenere al questore che, con la sua condotta, il tifoso avesse «messo a rischio la sicurezza e l’incolumità pubblica», ma a qualche mese di distanza da quei fatti, il Tribunale amministrativo si è mostrato di diverso avviso. Da un lato, infatti, c’è il diretto interessato che nega le accuse che gli vengono mosse, dall’altro c’è un fascicolo istruttorio in cui non figura alcun filmato che documenta l’accaduto.

Tutto ciò rende «impossibile la valutazione dei fatti», hanno evidenziato i giudici prima di concedere al Ministero trenta giorni di tempo per integrare la documentazione con il materiale video-fotografico realizzato dalla Digos. Sempre ammesso che esista. Comunque vada, se ne riparlerà tra quattro mesi.