giovedì,Gennaio 16 2025

Cetraro, il Sindaco Cennamo getta la spugna. La replica di Azione

A Cetraro è vicino lo scioglimento del Consiglio Comunale. Il Sindaco Cennamo accusa le minoranze ed arriva la replica di Azione.

Cetraro, il Sindaco Cennamo getta la spugna. La replica di Azione

Giorni turbolenti, politicamente parlando, nella città di Cetraro. Il 18 ed il 19 settembre scorsi infatti, il Consiglio Comunale convocato per l’approvazione di bilancio riequilibrato è andato deserto vista la non presentazione dei consiglieri. Ciò, quasi certamente, dovrebbe portare nei prossimi giorni allo scioglimento diretto ed immediato del Consiglio stesso per grave inadempienza, con l’arrivo a Cetraro di un commissario prefettizio che amministrerà la cittadina tirrenica fino alle elezioni della prossima primavera.

Le parole di Cennamo a La Gazzetta del Sud

Il Sindaco Ermanno Cennamo, assente da Cetraro per motivi di salute ormai dal mese di febbraio, ed al quale auguriamo una pronta guarigione, ha commentato ciò che è accaduto tramite le colonne de La Gazzetta del Sud: «In questi nove mesi sono successe tante cose e non possiamo far finta di nulla. In primis c’è stata la nomina all’unanimità di Angelo Aita (competitor di Cennamo alle elezioni del 2020, ndr), a Presidente del Consiglio Comunale, un segnale politicamente importante da parte dei partiti e dei movimenti civici presenti in Consiglio Comunale per cercare di mettere alle spalle l’asio degli ultimi anni. Inoltre, i partiti di minoranza, in questi ultimi mesi, hanno tenuto un profilo basso nel fare opposizione, proprio per il rispetto di quella che era la mia situazione di salute. Tutto ciò mi ha portato a mettere sul tavolo la proposta di un progetto di grande respiro, che riunisse il centrosinistra e creasse non solo le condizioni per finire la consiliatura, ma anche da portare avanti negli anni futuri. Ma alle belle parole non sono, purtroppo, seguiti fatti concreti e, alla fine, il mio appello è caduto nel vuoto, poiché le forze di minoranza hanno ritenuto che, al momento, non ci fossero le condizioni, rinviando tutto al prossimo futuro. Un modo di fare, questo, a mio giudizio, strumentale, soprattutto perché la mia non era una proposta per salvaguardare quest’ultima parte di della mia consiliatura, in quanto se avessi voluto, avrei fatto l’accordo con Forza Italia, ma era una proposta nell’interesse della città e del bene comune. Pertanto, prendo atto che oggi andiamo verso lo scioglimento del civico consesso e, ribadisco ancora una volta, che ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Un epilogo sicuramente non positivo per la nostra città che determinerà anche una campagna elettorale molto aspra».

La replica di Azione

A replicare alle parole di Cennamo, arrivano quelle dell’avvocato Francesco Caldiero, coordinatore di Cetraro in Azione, movimento che ha nell’ex Sindaco Giuseppe Aieta il proprio esponente, come consigliere di minoranza, all’interno dell’Amministazione Comunale di Cetraro.

«Si è chiusa nel peggiore dei modi l’esperienza del consiglio comunale. L’assenza tra i banchi del consiglio di assessori e consiglieri che dallo scorso luglio, in evidente minoranza, sostenevano la Giunta, ha decretato il punto più basso di tutti questi anni. Hanno scelto di non partecipare di fronte ad un importante atto quale quello del bilancio stabilmente riequilibrato perché non avevano la maggioranza. Ciò nonostante, si è tentato con una furbizia infantile di addossare le responsabilità di una seduta andata deserta alle assenze delle minoranze consiliari omettendo che non vi erano più i numeri ormai da un mese e mezzo, cosa questa che in chi ha dignità politica avrebbe sortito le dimissioni all’istante. Sarebbe oltremodo mortificante per la città e le sue istituzioni che le ragioni di questa assenza risiedessero nell’illusione di procrastinare per 20 giorni questa tristezza infinita solo per arrivare al capolinea più tardi e magari avere il tempo di ricominciare la ricerca indecorosa di consiglieri comunali disponibili alla contrattazione dimenticando che quando un vetro va in frantumi impossibile diventa ricomporne i pezzi.

Cetraro in Azione – che ricordiamo è un movimento politico locale formato da giovani grazie alla preziosa esperienza del nostro consigliere Giuseppe Aieta – ritiene non più rinviabile aprire un dibattito tra forze politiche, movimenti e cittadini al fine di scrivere una Carta dei Valori e dei Principi che dovrà guidare chiunque governerà la nostra città chiudendo, così, lo spettacolo indecoroso cui abbiamo assistito in questi mesi. Tanto più alla luce di dichiarazioni delle ultime ore farcite di plateale ingratitudine e scorrettezza infinita che danno ragione a chi ha voluto che si chiudesse ogni dialogo nonostante il tentativo di Cetraro in Azione di non essere precipitosi.

Ma vi é di più! Cetraro in Azione, attraverso il proprio consigliere comunale, Giuseppe Aieta, e nonostante la contrarietà di molti al proprio interno, a cominciare dal sottoscritto, é stato il primo partito a raccogliere l’invito del Sindaco facendosene carico e rischiando pesanti incomprensioni anche nel gruppo delle minoranze e tra gli stessi cittadini che non desiderano altro che la chiusura definitiva di questa pessima stagione politica. D’altra parte non vi era nessun motivo e nessun obbligo da parte delle minoranze di aprire ad un dialogo dopo che per anni ci si è rinchiusi nell’autosufficienza. Rimaniamo, dunque, perplessi e rammaricati del triste tentativo di ribaltare la verità che è una sola: il fallimento di una legislatura e il tentativo di salvarla contro ogni forma di coerenza e dignità politica attraverso operazioni trasformistiche di ping pong giocato ad ogni latitudine politica dell’arco istituzionale che non hanno trovato alcuna sponda. Chi ha la responsabilità di questo fallimento avrebbe dovuto trarne le conseguenze già nei mesi scorsi senza ricercare di volta in volta, a seconda dei tentativi falliti, capri espiatori e, soprattutto, senza scadere in dichiarazioni di cattivo gusto che nulla hanno di politico e alle quali siamo costretti a rispondere con la necessaria indifferenza sempre che non si abusi della nostra pazienza».