Pd Cosenza, anche il segretario dei Giovani democratici contesta la nuova segreteria
Mario Valente boccia politicamente Vittorio Pecoraro: «La Federazione vive una fase di inesorabile declino, le sconfitte elettorali sono la controprova dell’assenza di visione»
«Non esiste un progetto politico della federazione provinciale del Pd di Cosenza. Da quando ha avuto inizio la gestione di Vittorio Pecoraro manca una visione politica, non vengono convocati gli organismi, non sono convolti nelle scelte iscritti, eletti nelle istituzioni e simpatizzanti. Con il varo di questa nuova segreteria si continua in un inesorabile declino». Mario Valente, segretario regionale dei Giovani Democratici viaggia nel solco tracciato già dall’associazione Controcorrente e battuto da Enzo Giacco. Quest’ultimo, come noto, ha rassegnato le sue dimissioni dall’organismo subito dopo essere stato nominato.
«Gli esempi sono lampanti – ha spiegato Valente riferendosi alla gestione del Pd Cosenza -. Con le ultime votazioni Arrical e l’elezione del 90% dei sindaci riconducibili al centrodestra, è mancata una strategia della federazione. I nostri sindaci lasciati soli nella gestione di questo importante appuntamento. Nelle ultime elezioni amministrative il dato è chiarissimo. A Mendicino non è stata presentata la lista del Partito Democratico (proposto un candidato di superamento a pochi giorni della presentazione delle liste), a Montalto Uffugo si sono registrati la rinuncia di Formoso e il sostengo al candidato D’Acri riconducibile a Fratelli D’Italia. A Corigliano Rossano, con la gestione del segretario Nicola Irto, abbiamo evitato errori gravi che ne potessero pregiudicare il risultato finale».
Il segretario dei Giovani Democratici fa riferimento anche alle votazioni provinciali con le paventate dimissioni, poi ritirate, da Pecoraro e alla percentuale ottenuta alle elezioni europee in netto calo rispetto al dato nazionale. «Questi sono dati reali che meritano un’analisi severa e consapevole – ha detto -. Insieme a tanti altri ho fatto parte della precedente segreteria provinciale del Pd di Cosenza, esperienza che mi ha fatto costatare da vicino i limiti di questa gestione. L’organismo provinciale è stato convocato poche volte e, constatata l’assenza dell’elaborazione politica, l’andazzo ha reso la federazione debole e facilmente strattonabile dalle varie correnti».