Città unica, Greco: «Non ci arrenderemo, la nostra è una battaglia di democrazia» | VIDEO
Dopo la sentenza del Tar, il leader di Italia del Meridione rilancia: «Spiegheremo ai cittadini i perché del No. Alla fine Cosenza e Castrolibero resteranno amministrate dei loro sindaci e a Rende si voterà»
«Il TAR ha svolto un esame sommario e parziale del ricorso di Castrolibero, e nella sua ordinanza ha espressamente precisato che se nel merito le violazioni denunciate si riveleranno fondate, sarà annullato lo stesso referendum, e pertanto occorre aspettare i due gradi di giudizio». Lo ha affermato Orlandino Greco dopo l’esito dell’udienza di mercoledì resa nota ieri dai giudici. Niente sospensiva per il referendum per la Città unica Cosenza, Rende e Castrolibero. Il primo dicembre si apriranno le urne per dare voce ai cittadini.
La notizia da un lato ha segnato un punto a favore di coloro che si sono schierati per il Sì (qui le loro reazioni), dall’altro ha dato modo a chi è convintamente per il No di continuare in altre sedi la loro battaglia contro la proposta di legge regionale. Essa prevede che lo scioglimento dei tre centri di governo sia fissato per il 2025, ma è stato depositato un emendamento a firma Pd con cui la “la data X” slitterà al 2027.
«Il Consiglio di Stato dovrà decidere se rimettere alla Consulta la questione di legittimità della legge regionale, nel mentre però quasi mezzo milione di risorse pubbliche saranno state spese per il referendum del primo dicembre – ha aggiunto Orlandino Greco -. Se poi dovessi pensare che un consiglio eletto democraticamente e con risultati importanti può esser sciolto per mano dei consiglieri regionali e un comune può essere estinto per volontà di questi ultimi, probabilmente dovrei rivedere le mie convinzioni sulla bellezza della nostra carta costituzionale».
«La nostra battaglia continua a difesa della democrazia e della libertà contro ogni centralismo regionale e contro il più becero consociativismo che offende e umilia – conclude il sindaco -. La. nostra battaglia continua nelle piazze, spiegando ai cittadini che la fusione imposta non è ciò che vogliamo e che l’autonomia deve prevalere. La risposta sarà positiva, vedrete che le comunità di Cosenza e Rende saranno amministrate ancora dai loro sindaci e a Rende si voterà».