martedì,Gennaio 14 2025

Colpo di scena, la Cassazione annulla l’ordinanza di Mario “Renato” Piromallo: è indagato in Recovery

La Suprema Corte ha disposto un nuovo giudizio cautelare per il pregiudicato cosentino, a cui la Dda di Catanzaro contesta l'appartenenza a una presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico

Colpo di scena, la Cassazione annulla l’ordinanza di Mario “Renato” Piromallo: è indagato in Recovery

Il giudicato cautelare di Mario “Renato” Piromallo non si conclude qui. La Cassazione, su ricorso dell’avvocato Luca Acciardi, ha annullato con rinvio l’ordinanza di conferma del Riesame. Il noto pregiudicato cosentino, ritenuto dalla Dda di Catanzaro quale uno dei soggetti più vicini al boss di Cosenza Francesco Patitucci, si trova in carcere dal 14 maggio scorso per l’operazione Recovery.

Nel reclamo difensivo, il difensore Luca Acciardi aveva sollevato due questioni: l’inutilizzabilità degli atti e la contestazione a catena. Gli ermellini hanno disposto un nuovo giudizio davanti al Riesame di Catanzaro che, nel caso in esame, dovrà tenere in considerazione i dettami giurisprudenziali della Suprema Corte.

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Mario “Renato” Piromallo, nel procedimento penale “Recovery”, è accusato «nella sua qualità di dirigente, promotore, organizzatore e finanziatore dell’associazione, in diretta sinergia e collaborazione con Francesco Patitucci, con il quale concorda le principali strategie da attuare nella realizzazione dello specifico programma criminoso di narcotraffico; individua e sceglie i canali di rifornimento della sostanza stupefacente, acquista grosse partite di stupefacente da destinare all’illecito mercato cosentino, così presiedendo al controllo di significative aree di spaccio, quindi mantenendo, direttamente e/ o tramite altri sodali suoi fiduciari, la gestione sull’andamento dell’attività di spaccio al dettaglio, sulle attività di riscossione dei crediti dai vari pusher, sulle attività di mediazione per dirimere contrasti interni ai gruppi ovvero anche con esponenti di altre consorterie criminali».

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