sabato,Marzo 15 2025

Dario Brunori porta la Calabria sotto una nuova stella polare

"L'Albero delle noci" non è solo una canzone, è una dichiarazione d'amore per una terra che non smette mai di stupire, di crescere e di brillare

Dario Brunori porta la Calabria sotto una nuova stella polare

Il Festival di Sanremo 2025 si è chiuso con l’ennesima dimostrazione di quanto la musica possa essere specchio della società e dei sentimenti più profondi. Tra le polemiche e le sorprese, la voce di Dario Brunori ha risuonato forte e chiara con “L’Albero delle noci“, un brano che racchiude l’essenza della Calabria migliore: quella autentica, quella che sa raccontare le proprie radici con delicatezza e potenza allo stesso tempo.

Brunori, con la sua poetica raffinata e mai banale, ha dipinto un quadro fatto di immagini luminose, di emozioni forti. «Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci»: un verso che richiama il tempo che scorre inesorabile, le stagioni della vita che si alternano con una velocità sorprendente. E in questo fluire, si intrecciano i sentimenti di un padre che osserva la crescita della propria figlia.

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Nella sua narrazione, Brunori ha offerto uno sguardo autentico su una terra che spesso viene raccontata solo nei suoi contrasti più duri: tragedie e criminalità organizzata. Ma la Calabria è anche e soprattutto poesia, tradizione, legami profondi. «Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele”: qui si ritrova l’anima di un popolo capace di trasformare la durezza della vita in dolcezza, proprio come la scirubetta, quel tipico dolce calabrese in cui la neve si fonde con il miele per creare un sapore unico. Una metafora potente della capacità di resistere e di trovare la bellezza anche nelle avversità.

E poi la consapevolezza di un uomo che sa che «una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane». Qui, Brunori non ha dimenticato la complessità della sua terra, la sua storia fatta di contraddizioni e sacrifici. Di chi ha imparato a distinguere «fra il sangue e il vino».

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Ma “L’Albero delle noci” è anche un inno alla trasformazione e alla crescita interiore. La figura della figlia, che «cammina con la manina in quella di sua madre», diventa il simbolo di un amore che rigenera, che cambia «l’architettura e le proporzioni del cuore». Un padre che accoglie la propria vulnerabilità, che si lascia guidare dalla purezza di uno sguardo infantile.

Dario Brunori non è solo un cantautore, è un poeta, un narratore della vita, un artista capace di dare voce alle emozioni più sincere. Partito dalle piazzette di paese (Santa Caterina Albanese, Roggiano Gravina, Fagnano Castello, San Marco Argentano, dove risiede la sua azienda agricola, Guardia Piemontese e tanti altri comuni a lui cari), ha saputo portare la sua Calabria sulle scene nazionali con dignità e orgoglio, con la forza delle parole e della musica. “L’Albero delle noci” non è solo una canzone, è una dichiarazione d’amore per una terra che non smette mai di stupire, di crescere e di brillare.

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