martedì,Aprile 29 2025

Bilotti: «Principe usa una doppia morale con i manniani che stanno con lui e l’ibrido è il futuro» | VIDEO

Il candidato a sindaco rivendica indipendenza: «Francesco Principe divenne sindaco a 34 anni, Sandro a 31 perché aveva competenze. Ecco, io ne ho 32 e come lui non sono "figlio di" qualcuno»

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«Sandro Principe mi ha definito un ibrido? Bene, perché credo che l’ibrido sia il futuro, lo vediamo nell’automotive di tutto il mondo. Le sue parole ci stimolano a fare ancora meglio». Lavora al progetto GenerAzione già da qualche settimana e questa mattina Giovanni Bilotti ha tenuto la sua conferenza stampa d’esordio da candidato a sindaco di Rende in vista delle prossime elezioni. Prima è passato dalla nostra redazione anticipandone i temi nell’intervista che proponiamo in apertura di articolo.

Si presenterà ai nastri della competizione elettorale di maggio con quattro liste al seguito, un’altra in fase di assemblaggio, e un’idea precisa sull’azione amministrativa da intraprendere qualora i cittadini decidano di dargli fiducia. Ad ascoltare quanto aveva da dire una platea di under 40, ma anche i due consiglieri regionali del Pd Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci. Con loro il democrat Fabrizio Totera, ma anche Marco Greco, Romina Provenzano e Lisa Sorrentino. Tutti si candideranno a consigliere.

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L’autonomia di movimento

Si confronterà con Sandro Principe, il grande favorito, col candidato del centrodestra Marco Ghionna, con Rossella Gallo che sarà sostenuta dal M5S, AVS e Rifondazione e col civico Luciano Bonanno. Bilotti ha aperto i tavoli di concertazione a tutti: politici, semplici cittadini e associazioni. È in fase di redazione il programma elettorale che definisce fresco, giovane e di prospettiva. Lo condivideranno sicuramente il Partito Democratico e il gruppo politico Progetto Comune di Marcello Manna. Proprio per quest’ultima ipotesi, nonostante diversi ex esponenti del fu Laboratorio Civico si siano posizionati in altre liste come De Rango e Ziccarelli con Principe e Lolli e Aceto con Ghionna, l’ingegnere si è attirato delle critiche.

«Questo mi dispiace – ha detto -. Non sono il figlioccio di nessuno e non può esistere una doppia morale. Si è garantisti o giustizialisti sempre, io sono garantista. Ci dicano però da oggi chi sarà il vicesindaco visto che dopo l’estate ci potrebbero essere dei problemi. Loro hanno ex amministratori tra le loro schiere, perché noi no? La mia storia, la nostra storia è chiara. Sono cresciuto sotto l’ala dell’associazionismo e del terzo settore. Abbiamo lavorato negli anni con tutte le forze politiche, dal centro-sinistra al centro-destra. Lo abbiamo dimostrato con i fatti, l’emblema è la prima scuola accessibile all’interno del comune di Rende. È stata progettata con un’amministrazione di centro-sinistra ed è stata inaugurata con un’amministrazione del centro-destra. Quindi respingo le accuse mossami, non appartengono a quella che è la nostra visione».

«Abbiamo sì collaborato tramite le associazioni con la giunta dell’Avvocato Manna – ha aggiunto il candidato a sindaco di Rende -. Abbiamo portato avanti sul territorio tanti progetti che renderanno questa città una città diversa. Questo che presentiamo oggi è il nostro progetto, il progetto di generazioni che andranno avanti. Il mio rapporto col segretario provinciale del Pd Vittorio Pecoraro? L’ho conosciuto al mio matrimonio perché amico di mia moglie, ho il suo numero da meno di un mese. Francesco Principe divenne sindaco a 34 anni, Sandro Principe a 31 perché aveva competenze e non perché fosse figlio di. A me non è concesso? Devo essere messo in relazione a qualcuno, in ogni articolo».

Il programma elettorale di Giovanni Bilotti candidato a sindaco per le elezioni di Rende

Le elezioni di Rende metteranno fine all’esperienza commissariale e il candidato a sindaco Giovanni Bilotti è animato da legittime aspirazioni. «Crediamo in un progetto, un progetto che possa apportare quello che è un cambiamento all’interno del territorio. La volontà, che rappresento, diviene una responsabilità perché ho raccolto l’input da tutte quelle persone che vivono all’interno del perimetro comunale. Vogliamo portare avanti il programma in fase di redazione che coinvolgerà veramente tutti. Partiremo dal basso – ha concluso – recependo quelle che sono le necessità, quelle che sono le segnalazioni. Crediamo che il cambiamento possa diventare realtà». 

Durante la fase di contrattazione con le altre forze politiche, Bilotti svela un retroscena: «Stiamo allestendo delle liste con grandi competenze, il 26 aprile le apprezzerete. Io sono per la restanza e ho vissuto sulla mia pelle un fratello e una madre andati via da Rende. La città ha bisogno di servizi, di potenziare ancora di più l’Unical collegandola a tutto quanto sia possibile. Se ho avuto veti? Sì, dal Movimento 5 Stelle che ha scelto poi di prendere una strada differente» ha chiosato.

Policlinico e città unica

C’è spazio per discutere anche del Policlinico che sorgerà con ogni probabilità ad Arcavacata. «A mia madre é stato diagnosticato un tumore terminale e ad ha chiesto fuori dalla Calabria una second opinion. Oggi vive e si gode sua nipote – ha detto -. Ecco perché questa struttura ospedaliera sarà un’eccellenza che attrarrà a noi studenti, ricercatori e scienziati. Andrà ovviamente creata una politica accessoria, di competenza comunale».

Chiusura dedicata al progetto della città unica. «All’interno di ogni coalizione in gara per le elezioni di Rende – conclude Bilotti – ci sono esponenti che si sono spesi per il sì e per il no. Il referendum è stato chiaro ed ha espresso il suo pensiero. Però dobbiamo usare la politica iniziando a parlare di servizi integrati, di agenda urbana, di scelte condivise. Ma sgombero il campo da ogni illazione: si rispetta la volontà espressa dalle urne».

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