Guarascio, doveroso fare chiarezza sui suoi debiti con il Comune di Cosenza
Per Caruso e Mazzuca il problema è chi mi ha dato quei documenti, ma vera la domanda è: perché nessuno li ha mai mostrati prima?
di Roberto Sacco*
In risposta alle dichiarazioni del Sindaco di Cosenza, del Presidente del Consiglio Comunale e voglio aggiungere anche del Presidente del Cosenza Calcio, Eugenio Guarascio. Ho ritenuto doveroso, sia nel mio ruolo istituzionale di Consigliere Comunale che come semplice tifoso del Cosenza, portare all’attenzione della cittadinanza una situazione che da troppo tempo viene taciuta: un debito complessivo di oltre 800.000 euro che la società Cosenza Calcio ha maturato nei confronti del Comune di Cosenza nel corso di quasi dieci anni, tra TARI, locazione dello stadio e altri servizi comunali.
Il mio intervento nasce da un atto di trasparenza e responsabilità verso la città. Ho esercitato un diritto sancito dalla legge: l’accesso agli atti amministrativi. Non solo ne ho diritto, ma ne ho anche il dovere morale, soprattutto quando, a fronte di una richiesta formale sottoscritta da ben cinque capigruppo consiliari e rivolta al Presidente del Consiglio, non è arrivata alcuna risposta. Di fronte al silenzio istituzionale, ho agito autonomamente, come la legge mi consente, per accedere alla documentazione e fare chiarezza.
Trovo gravissimo che, invece di aprire un confronto sereno e costruttivo sui fatti, si sia scelto di attaccare me per aver sollevato una questione concreta e documentata. Le cifre che ho mostrato nell’intervista non sono invenzioni personali, ma dati ufficiali, sottoscritti da dirigenti comunali del settore. La domanda non dovrebbe essere “come ha fatto ad avere quei documenti?”, ma “perché nessuno li ha mai mostrati prima?”. E, soprattutto, “perché solo ora si solleva il polverone, proprio mentre la squadra è retrocessa e la città intera si interroga sul futuro?”
La risposta è semplice e, purtroppo, inquietante. Il Presidente del Cosenza Calcio, Eugenio Guarascio, è lo stesso imprenditore che gestisce la raccolta dei rifiuti a Cosenza attraverso la società Ecologia Oggi. Non si tratta solo di sport o passione calcistica, ma di un sistema che coinvolge milioni di euro l’anno — tra i 12 e i 13 milioni — nella gestione di un servizio fondamentale per i cittadini. Una gestione che definire inadeguata è poco: inefficiente, poco trasparente, e per anni mai realmente messa in discussione.
Sono dieci anni che questo sistema va avanti indisturbato. E oggi, quando finalmente si prova a fare chiarezza, chi solleva il problema viene messo sotto accusa. Ma non saranno gli attacchi personali a fermarmi. Continuo e continuerò a battermi affinché la verità venga a galla, affinché le istituzioni siano trasparenti, e affinché i cittadini di Cosenza abbiano il diritto di sapere come vengono utilizzate le risorse pubbliche. È ora che le cose cambino. È ora che finisca il silenzio su una gestione che ha fallito su più fronti. E io, nel pieno delle mie funzioni, non intendo girarmi dall’altra parte.
*vicepresidente consiglio comunale di Cosenza