Il sindaco Roberto Ameruso lancia la strategia per trasformare le Riserve naturali Lago di Tarsia - Foce del Crati in un laboratorio di turismo ambientale ed economia verde
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«Il nostro futuro passa dalla capacità di trasformare le risorse naturalistiche in economia sostenibile». Con questa visione il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, rilancia la strategia del Comune per fare delle Riserve naturali Lago di Tarsia - Foce del Crati un vero e proprio motore di sviluppo territoriale, fondato su turismo naturalistico, educazione ambientale e crescita condivisa. L’obiettivo è chiaro: valorizzare un patrimonio identitario e competitivo, trasformandolo in opportunità di lavoro, consapevolezza e benessere per la comunità locale.
«Non parliamo di bellezze, ma di ricchezze condivise», sottolinea Ameruso. L’amministrazione comunale punta a un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità, in cui la natura diventa fattore produttivo e culturale, capace di generare valore economico, occupazione e turismo responsabile. Secondo i dati del Grand View Research, il turismo legato alla natura muove nel mondo un’economia da oltre 185 miliardi di dollari, destinata a superare i 665 miliardi entro il 2030.
In Europa, le visite alle aree protette producono fino a 9 miliardi di euro all’anno, mentre in Italia il comparto outdoor e naturalistico supera i 68 milioni di presenze. «Questi numeri dimostrano che il turismo verde è tra i segmenti più dinamici e inclusivi – evidenzia il sindaco – soprattutto per le aree interne come la nostra».
Le Riserve naturali Lago di Tarsia e Foce del Crati sono definite dal primo cittadino “ecosistemi vivi”: luoghi di biodiversità, ma anche spazi di educazione, ricerca e partecipazione sociale. Il progetto comunale punta a creare un turismo esperienziale e scientifico, con attività di trekking, birdwatching, didattica ambientale e laboratori per scuole e famiglie. Ogni visita, ogni percorso, spiega Ameruso, dovrà contribuire alla costruzione di un’economia verde stabile, capace di generare valore tutto l’anno.
La strategia rientra nel quadro dell’Agenda Verde di Tarsia, che comprende progetti di efficienza energetica, riduzione delle emissioni e tutela ambientale. L’amministrazione intende coinvolgere in una rete istituzionale stabile i Comuni di Santa Sofia d’Epiro, Cassano Jonio e Corigliano-Rossano, insieme alla Regione Calabria, alla Provincia di Cosenza e all’ente gestore Amici della Terra. «Solo con una visione condivisa – aggiunge Ameruso – possiamo trasformare le nostre risorse ambientali in ricchezza per tutti». Tarsia guarda al futuro come a una Città della Riserva, simbolo di un’economia che non consuma il paesaggio ma lo rigenera. Le Riserve naturali diventano così motori di sviluppo territoriale, dove natura, comunità e innovazione camminano insieme. «Vogliamo costruire un futuro che profumi di biodiversità e acqua dolce - conclude il sindaco - in cui la sostenibilità sia la regola e non l’eccezione».