I ritardi bloccano l’avvio del project financing e costano all’Italia 30 milioni di euro di sanzioni ogni semestre
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L’europarlamentare Pasquale Tridico, presidente della Sottocommissione per le questioni fiscali, ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea in relazione ai ritardi che si registrano in Calabria per gli interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione e delle reti fognarie a servizio di 29 comuni che fanno parte del Consorzio Valle Crati.
Una procedura di infrazione già in corso
A causa di questa situazione, l’Italia è stata sottoposta a una procedura di infrazione con conseguente condanna per il mancato rispetto della direttiva europea sul trattamento delle acque reflue urbane, inclusa l’area di Cosenza - Rende.
“È paradossale - sostiene Tridico - che a fronte di un finanziamento di 35 milioni di euro, di cui 24,5 milioni pubblici e 10,5 privati, deliberato dal CIPE nel 2012, e nonostante l’espletamento della gara, non sia stato ancora attivato il Project financing funzionale alla realizzazione delle opere necessarie per porre fine alle gravi condizioni del sistema depurativo nell’intera zona interessata”.
Sanzioni e ricadute occupazionali
“Questo grave e incomprensibile ritardo - aggiunge il capo delegazione del M5S al Parlamento europeo- genera sanzioni semestrali stimate in 30 milioni di euro e rende ancora più problematica la situazione occupazionale degli addetti alla depurazione, così come più volte denunciato dai sindacati”.
Nell’interrogazione Tridico, sollecita, altresì, l’intervento della Commissione europea affinché attivi gli strumenti a sua disposizione per vigilare sull’impiego delle risorse pubbliche.