Rossoblù terzi con 29 punti a due lunghezze dalla vetta. Il Foggia è ultimo, ma la storia dei confronti diretti racconta una sfida da sempre complicata
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A quasi 7 anni di distanza dall’ultima volta si torna a giocare Foggia-Cosenza in un campionato professionistico, ma il dato non è l’unico elemento suggestivo della sfida. Il palcoscenico sarà lo “Zaccheria”, teatro di un confronto storicamente proibitivo, in cui i rossoblù cercheranno di confermare una classifica da protagonisti: terzo posto con 29 punti, appena due in meno rispetto a Catania e Salernitana. Dall’altra parte un Foggia in piena crisi, ultimo a quota 11, alla ricerca di un risultato che possa invertire una stagione finora negativa.
Tradizione negativa
L’ultima volta tra le due squadre, datata 1° marzo 2019 in Serie B, fu una notte storta per il Cosenza: un 1-0 deciso da una sfortunata autorete di Dermaku alla mezz’ora scarsa. Da allora, l’incrocio è mancato, ma il peso della tradizione si è fatto sentire in ogni precedente. Nei 31 confronti professionistici, infatti, i rossoneri hanno costruito un margine enorme, con 20 vittorie a fronte dei soli 2 successi rossoblù e 9 pareggi complessivi. Il divario si allarga anche sul piano realizzativo, con 52 gol fatti dal Foggia e 17 dal Cosenza.
Il copione non cambia restringendo l’analisi alle gare in Serie C, dove i match disputati sono stati 23: la metà più uno ha visto i pugliesi imporsi, con soli due acuti rossoblù che risalgono ad ormai più di quindici anni fa. Nel 2009/2010 arrivò un 1-3 spettacolare firmato da Desideri, Danti e da Biancolino, con un ulteriore gol nel recupero ancora di Danti; l’anno successivo fu il Pitone a trascinare i rossoblù nel 2-1 che ancora oggi rappresenta il secondo ed ultimo squillo cosentini allo “Zaccheria”. Non è un caso che, da allora, il Foggia abbia infilato cinque vittorie consecutive, un dato che fotografa meglio di ogni altro la complessità della trasferta.
Quasi sorprendente, invece, il dato sui pareggi: manca un segno X da quarant’anni, esattamente dal 1984-85. Eppure, tra gli anni Quaranta e Cinquanta, le due squadre erano solite annullarsi: sette pareggi consecutivi, quattro dei quali terminati per 1-1.

