Manuel Ricciardi, esterno del Cosenza, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta del Sud nella quale fa il punto della situazione su questi suoi primi mesi in maglia rossoblù ed in Serie B, categoria dove il calciatore romano è all’esordio assoluto dopo le annate ottime di Avellino.

Le parole di Ricciardi

«Mi piace tanto il modo in cui l’allenatore mi chiede di interpretare il mio ruolo. Ho parlato con lui e mi ha chiesto di svariare tanto. Mi concede parecchia libertà, consentendomi allo stesso tempo di seguire l’istinto. Sto cercando di ripagare la sua fiducia dopo un periodo che mi è servito un po’ per fare rodaggio dal momento che non ho svolto la preparazione con la squadra pertanto sono partito molto indietro rispetto ai compagni. Attraverso il lavoro però sono riuscito a raggiungere la migliore forma».

Cambio di passo

«Non credo si possa dire che sia cambiato qualcosa, ciò che di diverso si è registrato sono stati i risultati. Ma in tutti questi mesi la squadra ha mantenuto sempre la stessa fame. Ha dimostrato un’indole invariata con ideali e principi di gioco immutati. In tutti noi è consolidata la volontà di dare il massimo in favore del collettivo. Abbiamo voglia di raggiungere la salvezza, poi se giungerà qualcosa in più sarà tutto di guadagnato. Dopo la penalizzazione – spiega Ricciardi – ci siamo guardati in faccia, consapevoli che la classifica in quel momento non ci rispecchiasse. Abbiamo deciso di continuare a compiere il nostro percorso senza distrazioni, lavorando sodo e a testa bassa, senza fare proclami e parole. Nella vita è da sciocchi darsi dei limiti».

Sogni ed obiettivi

«In questo momento – continua Ricciardi – ho un solo obiettivo in testa, vale a dire la salvezza del Cosenza, una missione che condivido con la squadra. La differenza con la C si nota soprattutto nei venti metri finali del terreno di gioco perché molto spesso hai di fronte calciatori di grande qualità ai quali non puoi concedere neppure un attimo perché rischi di pagare caro ogni minimo errore. Devi sbagliare davvero poco, per fortuna ad Avellino ho già avuto modo di essere in gruppo con giocatori importanti, che hanno contribuito alla mia crescita. Il mio ambientamento alla nuova categoria è stato graduale. Ora sono concentrato unicamente su questa maglia ma credo che raggiungere la serie A sia l’aspirazione di tutti quelli che svolgono questo lavoro. È un obiettivo che mi sono prefissato tanto tempo fa e che mi auguro di raggiungere».