Tutti gli articoli di Cosenza Calcio
PHOTO
Quella voglia di provare a salvarsi, quel “continuare a crederci” sbandierato da Alvini sia dopo la Juve Stabia che prima del Palermo, sembrano ormai soltanto delle frasi buttate lì a caso. Il Cosenza è virtualmente retrocesso in Serie C e c’è da capire con quale motivazioni e quale mordente la squadra giocherà queste ultime 11 partite in stagione.
Senza reazione
Le ultime due gare dei rossoblù hanno mostrato lo stesso spartito. Una buona partenza, grandi chance sprecate davanti al portiere avversario, ma poi un crollo assoluto alla prima difficoltà. La pochezza mentale, al di là dei valori tecnici, sta venendo fuori tutta, in queste ultime gare. Dopo la vittoria contro la Carrarese ci si aspettava che, in qualche modo, la squadra potesse avere un impeto d’orgoglio ed invece, dopo le buone partenze mostrate sia a Castellammare di Stabia che contro il Palermo, le poche certezze rossoblù si sono schiantate dopo la prima rete subìta.
Encefalogramma piatto
La rabbia e la contestazione dei tifosi, ha lasciato spazio all’ironia, alla rassegnazione e all’indifferenza. A metà del secondo tempo la Curva Nord ha iniziato a cantare un beffardo “E se ne va, la capolista se ne va…”. A fine gara poi ancora più triste, se possibile, la conferenza stampa di Massimiliano Alvini. Durata più o meno due minuti tra l’indifferenza dei presenti. Un encefalogramma piatto che fa male. Alla fine del campionato di Serie B mancano poco più di due mesi e 11 partite. Viverli così sarà davvero dura per i colori rossoblù.