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“Sì, ci siamo schierati con il 3-4-2-1”. Arriva dallo stesso allenatore rossoblù in conferenza stampa l’ammissione su quella che è stata una mossa tattica inaspettata e che, soprattutto nel primo tempo, ha dato i suoi frutti. Se non fosse stato per le grandi parate di Minelli infatti, il Cosenza sarebbe passato in vantaggio e ci sarebbe stata sicuramente un altro tipo di partita.
Florenzi e Caso sulla trequarti
Tutti si aspettavano un Cosenza con il consueto 3-5-2. Ed invece Bisoli ha messo Florenzi un passo più avanti e Caso un passo più indietro. I due, che tecnicamente parlano la stessa lingua, si sono trovati bene. Con il centrocampo del Frosinone messo spesso in mezzo dal fraseggio dei cosentini. La conseguenza è stata di contro un Palmiero che ha praticamente fatto soltanto la diga davanti alla difesa. Compito tra l’altro portato avanti bene finché è stato in campo.
Esperimento da riproporre?
Nella ripresa Bisoli ha addirittura tentato il “colpo grosso”. Fuori Florenzi, apparso meno lucido dopo l’intervallo, e dentro Larrivey. Dal 3-4-2-1 al 3-4-1-2. Con l’argentino al fianco di Laura ma anche a venire incontro per provare a spizzare qualche palla interessante per lanciare il francese in campo aperto. Il piano tattico non è riuscito perché il Cosenza ha pensato più che altro alla fase difensiva tant’è che l’esperimento è durato soltanto 13 minuti. Nel momento dell’infortunio di Palmiero, al 71′, sono infatti entrati Carraro e Ndoj, due centrocampisti, per il 19 e per Caso, tornando così all’originario 3-5-2. Quello che si è visto allo “Stirpe” è comunque un esperimento interessante. Che sicuramente offre alternative diverse al gioco del Cosenza. Starà a Bisoli oleare bene i meccanismi per far sì che lo schema possa avere successo per tutti i 90 minuti e non solo per un tempo.