Tutti gli articoli di Cosenza Calcio
PHOTO
Ci fu una sera d’estate che Gigi Marulla e Sinisa Mihajlovic giocarono uno contro l’altro sotto il cielo stellato di Cosenza. E fecero gol entrambi. Trent’anni fa il San Vito fu il teatro di uno dei match d’apertura del Trofeo Nicola Ceravolo. Si trattava di una competizione amichevole organizzata ogni anno dal Catanzaro per onorare la memoria del glorioso patron che portò le Aquile in Serie A.
L’11 agosto del 1993 toccò alla Roma di Carletto Mazzone far visita ai rossoblù per prepararsi al campionato. Nell’undici proposto dal tecnico capitolino c’era anche il compianto Sinisa Mihajlovic che un anno prima era stato prelevato dalla Stella Rossa per 8 miliardi e mezzo delle vecchie lire. All’epoca giocava a centrocampo ed era già famoso per avere un piede tanto educato quanto capace di sferrare tiri al fulmicotone. Fu proprio con uno di questi che spedì dopo pochi minuti la palla alle spalle di Zunico, fatto secco dalla perfida traiettoria disegnata dal collo esterno del mancino serbo.

Era il Cosenza di Fausto Silipo, ma soprattutto di quel Pietro Maiellaro che dopo qualche mese avrebbe realizzato il gol più bello della storia ultracentenaria del club. Scartò come birilli tutti i calciatori della Fiorentina che si presentarono sul suo tragitto e, caracollante, scrisse una pagina indelebile. Quella sera era ispirato. E tanto. Prima su punizione ingannò Lorieri riaprendo la contesa, poi servì a Gigi Marulla l’assist del pareggio.
Ai rigori, che il 9 del Cosenza realizzò sfruttando la sponda della traversa, vinse la Roma di Giuseppe Giannini, accompagnata in Calabria da circa duecento tifosi. Presero posto nella parte superiore di quello che una volta era il settore ospiti. Si sistemarono dietro una serie di striscioni, tra cui quelli storici dei Fedayn (gruppo ancora in attività) e del Vecchio Cucs. Da stasera, magari, Mihajlovic e Marulla tireranno quattro calci ad un pallone come quella notte di mezza estate a Cosenza.