I rossoblù lottano con coraggio e intensità, ma pagano stanchezza, panchina corta e assenza del pubblico: per la vittoria dei granata è decisivo il colpo di testa di Inglese nel secondo tempo
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Rammarico: questa è la parola che meglio sintetizza il match tra Cosenza e Salernitana per i silani. I Lupi di mister Antonio Buscè hanno disputato una partita grintosa e coraggiosa, ma si sono dovuti arrendere alla famigerata legge del più forte.
Nel primo tempo, i rossoblù sono stati decisamente più pimpanti e lucidi dei granata, che hanno pagato un approccio morbido alla partita e, in generale, un atteggiamento a tratti compassato e superficiale. Non è un caso che la rete del vantaggio cosentino sia arrivata dopo appena quattro minuti con il solito, indomabile, Simone Mazzocchi. Il 30 approfitta di un errore di Golemic e insacca a pochi metri dalla porta.
Passano pochi minuti e pareggia Villa con un tiro che Vettorel avrebbe potuto leggere meglio, ma ciò non scuote il Cosenza. Il pressing pensato da Buscè continua a funzionare durante tutta la prima frazione, complici le disattenzioni difensive e le leggerezze di alcuni singoli granata - Achik su tutti. I rossoblù hanno più di un’occasione per portarsi in vantaggio, ma sono spesso imprecisi all’ultimo atto: vedere per credere il goal che sbaglia a pochi metri dalla porta Nicolò Contiliano a fine primo tempo.
Nella ripresa il tecnico granata Giuseppe Raffaele sostituisce l'impalpabile Achik con bomber Franco Ferrari. L’ex Vicenza, in coppia con Inglese, mette apprensione alla retroguardia rossoblù, costretta ad arretrare di qualche metro il proprio baricentro. Gli uomini di Buscè escono dalla propria metà campo con più fatica, mentre il pressing granata viene premiato al minuto 71. Calcio di punizione di De Boer, appena entrato dalla panchina, colpo di testa imperioso di Roberto Inglese: palla in buca d’angolo, 2-1 Salernitana.
Il Cosenza reagisce anche bene, a dimostrazione che lo spirito a questa squadra non manca. Dopo soli cinque minuti segna Cimino, ma l’arbitro annulla dopo aver ravvisato oltre la linea il controllo di Florenzi, che poi gli serve l'assist decisivo. Proteste, ma niente da fare: i rossoblù restano sotto nel punteggio.
Buscè tenta il tutto per tutto inserendo il giovane Achour per Kouan, autore di un’ottima prova, ma i Lupi – stanchi e frustrati - non riescono più a rendersi pericolosi. Vince la Salernitana.
La prestazione del Cosenza è stata coraggiosa e intensa, ma ha messo in luce un limite strutturale della squadra: una panchina troppo corta per sostenere il ritmo di una partita contro una rosa più lunga e completa come quella della Salernitana. I Lupi hanno pagato inevitabilmente la stanchezza e la mancanza di alternative di qualità, che hanno ridotto la loro incisività nella ripresa e limitato le possibilità di controrimonta. Delle lacune, queste, che devono essere colmate nelle ultime ore di calciomercato.
A questo si aggiunge un’altra difficoltà: il pubblico, storicamente un’arma in più per il Cosenza, è stato assente in massa a causa del rapporto complicato con la società del patron Guarascio. Non averlo al fianco, soprattutto in serate come questa, si è rivelato un ulteriore fattore penalizzante.