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Il presidente Eugenio Guarascio era seduto al centro del tavolo. Ai suoi lati Braglia e Trinchera. Rispetto alle foto di Natale mancava il dg Luca Petrone. «Non si è inserito nei nostri meccanismi e alla scadenza del contratto ci siamo salutati» ha detto a riguardo. A sentire il numero uno del club, le impressioni di dg e allenatore pare siano anche le sue. Dal calciomercato, pertanto, sarebbe uscito fuori un Cosenza rafforzato. «Quattro dei nostri li voleva tutta la Serie B – ha svelato senza fare i nomi – Io però mi sono opposto alle cessioni. Rispetto all’anno scorso abbiamo una rosa più forte».
«Alcuni tifosi non soddisfatti? Problemi loro»
Guarascio chiede unità, poche polemiche e di remare nella stessa direzione. Il fatto che la contestazione nei suoi confronti monti in ogni angolo della città, lo sfiora relativamente. «Da quando sono qui c’è una parte della tifoseria, una minima parte, che va contro di me – quasi sbotta -. Se non sono soddisfatti, è un problema loro. La mia parte la faccio fino in fondo e bene. Ricordiamoci il passato e dove siamo stati». Il numero uno del club difende a spada tratta il suo operato. «Io sono più per il fare che per la chiacchiera. L’andamento e l’atteggiamento del Cosenza sono perfetti. Perfetti nella loro organizzazione, perché bisogna averla per fare le cose».
Gli investimenti di Guarascio
Il pubblico del Cosenza, eccezionale in casa e in trasferta, chiede di più. Se l’impegno economico del club sia però direttamente proporzionale ai numeri che i fan dei Lupi fanno registrare da due anni a questa parte, non è ben chiaro. «Circa l’aspetto economico – evidenzia Guarascio – dovete sapere che abbiamo investito anche su terreno di gioco e seggiolini. Gli altri club si sono avvalsi sempre delle locali amministrazioni. L’investimento, ad ogni modo, è parametrato ai risultati. Siamo orgogliosi di avere tifosi che seguono la squadra così numerosi».
L’attacco alla stampa e il dietrofront repentino
Il patron dei Lupi ha provato un affondo anche verso la stampa, salvo poi ritrattare le sue parole dopo qualche minuto. «Stiamo facendo delle cose nuove – spiega – confrontandoci con i social e con una cultura sportiva diversa rispetto alla Serie B del passato. Credo che anche voi della stampa dobbiate alzare il livello. Siete ancora ancorati al passato, il professionismo significa dare risposte. Io non posso smentire ogni volta se il mister deve restare o no». Incalzato dalla platea, Guarascio fa marcia indietro dopo qualche minuto. «Relativamente alla stampa, ho sempre dato atto che è tra le più importanti. Se i social stanno superando la vostra comunicazione però è un problema. Non andiamo dietro a Facebook e Twitter».