Tutti gli articoli di Cosenza Calcio
PHOTO
Il Presidente del Cosenza, Eugenio Guarascio, ha rilasciato un’intervista a Il Corriere dello Sport, nella quale racconta i suoi undici anni alla guida dei lupi e le sue speranze per il derby di oggi. Ecco le sue parole.
Gli inizi: il centenario e la passione per il calcio
Il primo ricordo di Guarascio come patron dei rossoblù: «Il centenario: ho avuto l’onore di essere il presidente di una società blasonata come il Cosenza in questa felice ricorrenza». Si aspettava di ‘resistere’ così a lungo in questo mondo del calcio a lei ‘sconosciuto’? «Inizialmente no. Poi mi sono appassionato molto». Dopo tutto questo tempo si può tracciare un bilancio e darsi un voto? «Preferisco che me lo dia qualcuno. Per me il giudizio è positivo, ovvio».
La gestione del Cosenza
Il presidente Guarascio parla poi del suo rapporto con i tifosi, molto spesso critici con lui anche per l’oculatezza economica con la quale si è operato in questi anni: «Ma no, questi tifosi poi sono quelli che mi amano di più. Quando c’è un risultato non positivo la reazione è in qualche modo giustificata. Nel complesso dico che quella cosentina è la tifoseria più bella della B. In passato il Cosenza ha avuto tanti problemi tra cui tre fallimenti, fin dal mio insediamento abbiamo puntato a una gestione rigorosa. Giusto premiare i club con i conti in ordine e ciò credo abbia fatto molto piacere anche a quella parte di tifoseria…». Su interessamenti di altre cordate all’acquisto del Cosenza, Guarascio è laconico: «Concretamente nulla. Nel calcio ci sono tanti avventurieri».
Gli obiettivi
Quali sono gli obiettivi che il Cosenza può raggiungere: «Giochiamo gara dopo gara in un torneo difficile. La permanenza in questa categoria è un onore. Poi è chiaro che in futuro immaginiamo un po’ quello che i tifosi sperano, per cui abbiamo tutti questo comune obiettivo… ».
Il derby ed il rapporto con Saladini
Oggi il derby: che gara sarà? «Intanto una bella giornata di sport con squadre dalla grande storia. I derby sono gare particolari, per cui spero in un risultato positivo per il Cosenza. L’importante è che sia una festa per la Calabria. Abbiamo allestito una buona squadra, i risultati finora ci danno ragione ma è chiaro che il torneo è lungo e dobbiamo faticare tanto. La Reggina ha confermato gran parte dei giocatori, l’hanno puntellata e con un ottimo allenatore: raggiungeranno il loro obiettivo».
Il pensiero su Saladini, che in passato qualche voce dava vicino all’acquisizione del Cosenza: «Forse non è proprio così, i discorsi erano altri… Quello che so è che Saladini sta facendo molto bene, lui è lametino mentre io lo sono più di adozione visto che a Lamezia mi dicono di essere cosentino e viceversa. Piuttosto sono un sostenitore della Calabria. Saladini ha acquisito la Reggina e allora dobbiamo dire: viva Lamezia!».
Il futuro
«Vado avanti giorno per giorno perché nel calcio fare progetti a lungo termine non va bene. E poi vedere gli sviluppi dell’eventuale riforma dei campionati: bisognerà muoversi sulla base di nuovi scenari. Il mio “sogno calcistico”? Trasmettere valori culturali e sportivi ai giovani e creare un’unità di intenti che il calcio sa fare bene. Qui non abbiamo bisogno di divisioni, i confronti dobbiamo farli solo in campo. È questo mondo globalizzato a chiederci unità ed è l’unica strada per riscattare la Calabria, tra le ultime in Europa in termini economici e di occupazione. Non è possibile che tanti giovani vadano via: noi imprenditori dobbiamo aiutarli anche con il calcio».