Riceviamo e pubblichiamo un’intervista di Lorenzo Stranges, allenatore del San Fili, realizzata dall’ufficio stampa dei rossoblù in vista dell’inizio della nuova stagione . Ecco le parti salienti del confronto.

Dalla Morrone al San Fili

Dopo due splendidi anni alla Morrone con la vittoria di un campionato di Promozione ed una finale di Coppa Italia persa l’anno dopo in Eccellenza, il ritorno a San Fili in Promozione. “Esattamente, un bel salto all’indietro dal punto di vista delle ambizioni e della categoria, ma anche un bel ritorno tra vecchi amici e ad una dimensione che mi è familiare ed è più consona ai miei impegni lavorativi. Cosa mi resta di quell’esperienza? Innanzitutto tante amicizie, prima fra tutte quella col presidentissimo Pizzino, Maurizio Guzzo e il direttore Chiappetta, poi col resto della Morrone, dirigenti, staff tecnico, giocatori per finire ai magazzinieri. Ma anche emozioni bellissime, come la vittoria del campionato contro Sambiase e Vigor Lamezia recuperando 10 punti in 6 giornate oppure la vittoria del premio valorizzazione giovani a cui tengo particolarmente, anche se – spiega Stranges – paradossalmente il ricordo più bello è legato a una sconfitta, quella patita ai rigori in finale di Coppa Calabria contro il San Luca: una giornata indimenticabile”.

Un ritorno al passato

Com’è nato questo ritorno a San Fili e cosa si aspetta dal prossimo campionato: “Ho risposto al richiamo di vecchi amici che si trovavano in una situazione di difficoltà, a loro dovevo molto e non potevo dire di no. Mi hanno chiesto di ricostruire. Dell’anno scorso ne sono rimasti pochissimi e la situazione è difficilissima, introducendo con questo anche il contesto generale, situazione economica e incertezza legata al covid, ricostruire un gruppo completamente sfaldato è un’impresa ardua visto che al momento ci sono 5/6 over e un manipolo di under. Non ho voluto, a differenza di quanto avvenuto gli anni precedenti, trattenere nessuno con la forza. A San Fili deve rimanere chi ha il piacere di giocare. Non abbiamo soldi da offrire, da noi deve venire chi ha voglia di giocare a calcio per il solo piacere di farlo.

Nuovo corso

Una situazione, quella del calcio dilettantistico in Calabria, che secondo Stranges ha bisogno di un nuovo corso se vuole sopravvivere: “Iil calcio che ancora qualcuno si ostina a riproporre non è più sostenibile, non ci sono più i soldi.
E se piazze storiche come San Giovanni in Fiore, Rogliano o Sambiase sono fallite, significa che continuare su questa strade è sbagliato. San Fili vuol provare a fare qualcosa di diverso, far giocare chi vuole farlo per divertirsi e non per farne una professione nei dilettanti, soprattutto vuole farlo in modo sostenibile e con i giovani. Sarà dura e magari non ci riusciremo, ma vogliamo provarci in questo modo”.