La presa di posizione dopo l’aggressione omofoba della notte di Natale: «Serve una legge contro le discriminazioni, nessuno è davvero al sicuro»
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«Il silenzio, quando scelto, non è assenza: è rispetto». Con queste parole Arcigay Cosenza interviene sull’aggressione di matrice omofoba avvenuta nella notte di Natale ai danni di un giovane colpevole, spiegano dall’associazione, «unicamente di non conformarsi alle aspettative sociali».
Una presa di posizione arrivata dopo ore di riflessione e contatti diretti con la persona coinvolta. «Prima di prendere parola pubblicamente – spiegano – abbiamo preferito comprendere meglio l’accaduto. Non si è trattato di esitazione né di disinteresse, ma di una scelta consapevole e responsabile. Il rispetto delle persone coinvolte viene prima dell’esposizione pubblica».
Dal racconto emerge un dato inquietante: la violenza non sarebbe stata un gesto isolato. «Il ragazzo ha sottolineato come questo tipo di aggressioni non sia quasi mai un fatto individuale – scrive Arcigay – ma trovi forza nel gruppo, nella dinamica del branco, nella sensazione di impunità». Reagire, secondo la vittima, «non significa alimentare lo scontro, ma rifiutare di abbassare la testa».
Un dettaglio rende l’episodio ancora più emblematico: «Il giovane, apostrofato con insulti omofobi, è eterosessuale. L’aggressione è stata scatenata da un semplice stile di vestire ritenuto non conforme». E soprattutto, sottolinea l’associazione, «gli aggressori sono tornati ad accanirsi per quattro volte contro di lui e contro l’amico che tentava di difenderlo. A quel punto non si trattava più di “dare una lezione”, ma di un reale tentativo di fare del male».
Per Arcigay Cosenza quanto accaduto dimostra che «non siamo di fronte a casi isolati, ma a un problema strutturale che riguarda l’intera società». Da qui l’appello a strumenti concreti: «Parlare di una legge contro le discriminazioni non è una posizione ideologica, ma una necessità urgente. Quando l’odio colpisce senza motivo, nessuno può dirsi davvero al sicuro».
L’associazione ricorda anche il lavoro portato avanti sul territorio insieme ad altre realtà calabresi, attraverso progetti educativi e culturali. «La costruzione di una società civile – si legge nella nota – non passa solo dalla punizione, ma da un lavoro profondo e continuativo di responsabilità collettiva».
Accolta con favore la decisione della vittima di sporgere denuncia, definita «un atto tanto coraggioso quanto essenziale». Arcigay Cosenza annuncia inoltre il pieno supporto del CAD LGBT+ Cosenza, che offre assistenza legale e psicologica alle vittime di discriminazione.
«Seguiremo con attenzione questa vicenda – conclude l’associazione – agendo nel rispetto delle persone coinvolte, evitando strumentalizzazioni e lavorando per incidere in modo positivo e duraturo sul tessuto sociale».


