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I danni generati dall’alluvione che due giorni fa ha colpito la comunità di Tortora non sono ancora quantificabili. Nel centro storico e nelle zone montane ci sono case in parte distrutte o inagibili, auto accartocciate, strade impraticabili, muri crollati e guasti alle tubature dell’acqua.
L’intervento tempestivo dei caschi rossi, al lavoro senza sosta da 48 ore, è servito a ripulire le zone montane dal fango e dai detriti in tempi record, ma ora il paesino altotirrenico, porta d’ingresso della Calabria, ha necessità di aiuti economici concreti. L’assessore comunale Biagio Praino, pertanto, ha lanciato una iniziativa “social” per sensibilizzare le istituzioni. «Cambiamo il nostro profilo per una settimana – ha scritto ieri sera, a corredo di una immagine che ritrae il centro storico -. E tutti insieme chiediamo sostegno al carissimo e sensibile Governatore Roberto Occhiuto». Molti cittadini hanno già aderito all’iniziativa.
La situazione attuale
Al lavoro delle numerose squadre di vigili del fuoco giunte sul posto, in queste ore si è aggiunto il lavoro dei residenti che, armati di pala, hanno provato a ripulire da fango e detriti le proprie abitazioni e quelle dei vicini, mettendo in moto una vera e propria macchina di solidarietà. Le auto distrutte dall’alluvione e trascinate in strada sono state rimosse dalle gru, così come i tronchi d’albero e e alcuni animali rimasti uccisi dal temporale.
Situazione un po’ più complicata nelle frazioni montane, dove si registrano frane e smottamenti, che stanno creando ostacoli ai soccorsi. Il sindaco della città, Antonio Iorio, ha comunque assicurato in un video messaggio postato su Facebook che i lavori di ripristino sono a buon punto, anche se servirà qualche altro giorno di lavoro. Intanto, alcuni cittadini hanno richiesto l’istituzione di un fondo per i danni causati dal maltempo.