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Una tragedia ha sconvolto la tranquilla comunità di Bisignano, situata nella Valle del Crati, nel cuore del Cosentino. Una bambina di 5 anni, di nome Anu, di origini curdo-irachene, ha perso la vita dopo aver ingerito un nocciolo di pesca, che le ha bloccato le vie respiratorie, impedendole di respirare. La famiglia di Anu, composta dai genitori, una sorellina e un fratellino più grandi, si trovava a Bisignano come parte di un progetto di accoglienza promosso dal Comune.
Il dramma si è consumato in pochi attimi. Non appena si sono accorti della gravità della situazione, i genitori di Anu hanno tentato disperatamente di salvarla, correndo in farmacia nella speranza di trovare aiuto. Purtroppo, nonostante l’intervento tempestivo dell’elisoccorso proveniente da Cosenza e dei sanitari accorsi sul posto, per la piccola non c’è stato nulla da fare.
La notizia ha sconvolto l’intera comunità di Bisignano. Il sindaco Francesco Fucile ha espresso il profondo dolore di tutti i cittadini, dichiarando: «Il mio cuore, così come quello dell’intera comunità bisignanese, è profondamente addolorato per la tragica perdita della piccola Anu, ospite del nostro SAI. Le famiglie che sono giunte nella nostra comunità, attraverso il sistema di accoglienza e integrazione, provengono da vari Paesi e da situazioni diverse. Purtroppo, per Anu tutto ciò non è stato possibile a causa di un destino avverso». In segno di rispetto per questa tragica perdita, il Comune ha deciso di annullare tutti gli eventi previsti per la serata e per il giorno successivo, inclusa la festa in onore di Sant’Umile.
La Procura della Repubblica di Cosenza ha avviato un’indagine. Per fare chiarezza sulla dinamica dei fatti, è stata disposta l’autopsia sul corpo della bambina. Solo dopo questo passaggio, la salma verrà restituita alla famiglia per il rito funebre, di cui si occuperà il Comune di Bisignano. Il sindaco ha annunciato che la piccola verrà sepolta nel cimitero locale, sottolineando come l’intera città si stringa attorno alla famiglia colpita da questa immane tragedia.
Il caso di Anu mette in luce la fragilità e le difficoltà che molte famiglie rifugiate affrontano ogni giorno. Il progetto di accoglienza e integrazione, promosso dal Comune di Bisignano, aveva lo scopo di offrire una vita migliore a queste persone, che spesso fuggono da guerre e persecuzioni. La famiglia di Anu, di fede musulmana, aveva trovato in Bisignano un luogo sicuro e accogliente, ma la sorte ha voluto che la loro permanenza venisse segnata da un evento tanto drammatico.
Il lutto che ha colpito la città è palpabile anche sui social network, dove molti cittadini hanno espresso il loro cordoglio e la loro vicinanza alla famiglia di Anu. «Povera figlia, povera mamma… Povera famiglia» si legge in uno dei tanti messaggi condivisi online, mentre il Comune ha ribadito la propria volontà di continuare a sostenere le famiglie ospitate nel progetto di accoglienza e di farsi carico delle spese a carico dei genitori di Anu.
L’accoglienza rimane uno dei temi centrali per la comunità di Bisignano. Il sindaco Fucile ha sottolineato come il sistema di accoglienza e integrazione SAI rappresenti un valore fondamentale per la città, nonostante la tragedia che ha colpito Anu. «Queste famiglie hanno il diritto di vivere in condizioni di pace e sicurezza, e noi continueremo a fare del nostro meglio per garantire loro un ambiente sicuro e accogliente», ha concluso Fucile.