La Procura della Repubblica di Paola, guidata dal procuratore Domenico Fiordalisi, ha diffuso un aggiornamento ufficiale sull’inchiesta aperta dopo il grave episodio di intossicazione da botulino verificatosi nei giorni scorsi a Diamante. Il bilancio, al momento, è pesantissimo: due persone decedute, 18 casi accertati di avvelenamento – compresi cinque minori – e undici pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva degli ospedali calabresi, cinque dei quali in condizioni stazionarie.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Maria Porcelli, hanno già portato all’iscrizione nel registro degli indagati di tre persone, a vario titolo, per i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.

Secondo quanto ricostruito finora, tutte le vittime e le persone colpite dai sintomi di intossicazione avrebbero consumato, tra domenica 3 agosto e martedì 5 agosto, un alimento potenzialmente contaminato, acquistato da un commerciante ambulante attivo sul territorio di Diamante. I primi malesseri sarebbero comparsi tra le 24 e le 48 ore successive all’ingestione.

L’inchiesta, supportata da analisi tecniche e accertamenti sanitari, prosegue per chiarire la natura esatta del prodotto incriminato, la dinamica della contaminazione e le eventuali responsabilità nella catena di produzione e vendita. «Siamo di fronte a un caso di estrema gravità – ha commentato una fonte investigativa – e la priorità resta la tutela della salute pubblica».

La Procura ricorda che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che per tutti gli indagati vale il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva. Nel frattempo, le autorità sanitarie hanno invitato la popolazione a prestare la massima attenzione e a segnalare immediatamente qualsiasi sintomo sospetto riconducibile al botulino, un batterio che può risultare letale se non diagnosticato e trattato tempestivamente.